Adalgisa Gamba, accusata di aver ucciso il figlio di due anni. Il perito: “Angoscia delirante”

Il figlio di due anni di Adalgisa Gamba fu ritrovato senza vita, tra le sue braccia, su una spiaggia di Torre del Greco il 2 gennaio dello scorso anno. Arriva il risultato della perizia psichiatrica effettuata sulla donna: la 41enne è ritenuta incapace di intendere e di volere, ma nonostante questo affronterà comunque il processo per la morte del piccolo.

L’autopsia rivelò che nei polmoni del bambino non ci fosse acqua: un dato importante per ricostruire le ultime ore del piccolo che, quindi, non sarebbe morto annegato – come sostenuto inizialmente dalla donna – ma sarebbe morto prima di entrare in acqua, probabilmente per soffocamento.

Adalgisa Gamba, accusata di aver ucciso il figlio di due anni. La perizia: in preda ad “un’angoscia delirante”

La donna è indagata per omicidio volontario ed è difesa dagli avvocati Salvatore Del Giudice e Michele Coppola. Come riportato da Fanpage, l’esito della perizia svolta dallo psichiatra Alfonso Tramontano dipinge un quadro desolante. Secondo il perito, la donna avrebbe maturato l’idea di uccidere il bambino in preda ad “un’angoscia delirante” nutrita dalla speranza di evitare al figlio “una vita di sofferenze”. Adalgisa Gamba era convinta che il figlio soffrisse di qualche tipo di problematica di natura psichiatrica o che fosse autistico, ma ciò non è mai stato confermato attraverso alcuna visita specialistica.

Al momento, la 41enne si trova rinchiusa nel carcere femminile di Pozzuoli, nel quale ha trascorso ormai un anno e mezzo. Nella perizia lo psichiatra Tramontano ha analizzato anche il messaggio nel quale aveva scritto, riferendosi al figlio: “gli togliamo il ciuccio e lo facciamo schiattare, così si toglie il vizio“. Secondo il perito, questa frase nulla avrebbe a che fare con la decisione maturata di togliere la vita al piccolo ma si riferirebbe soltanto alla volontà di farlo smettere di piangere. La prossima udienza si terrà il 20 giugno alle ore 9:30.

 

 

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