Lavorava come spazzino per l’Asìa, la partecipata del Comune che si occupa della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti a Napoli. Ma per arrotondare le sue entrate vendeva stupefacenti. E lo faceva anche mentre era in servizio. Anzi, quale migliore copertura di scopa e paletta per passare inosservato? Doveva aver pensato. Invece la sua seconda attività non è sfuggita all’occhio attento dei carabinieri, che indagando sul suo conto sono riusciti a documentare oltre 200 episodi di spaccio a suo carico. Ovvero quanto basta per consentire alla Procura della repubblica partenopea di ottenere dal gip di turno un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, che i militari hanno eseguito assieme a una perquisizione, durante la quale l’operatore ecologico è stato trovato in possesso di 50 grammi di marijuana.