In Campania oltre undicimila aziende rischiano la chiusura per gli aumenti in bolletta. E quarantamila lavoratori potrebbero perdere il lavoro, se lo Stato non interviene subito a sostegno delle piccole e medie imprese di turismo e terziario, schiacciate dal caro energia. A lanciare l’allarme è il presidente regionale di Confesercenti Vincenzo Schiavo, intervenuto nel The Anchorman Show in onda su Crc.
“Ristorazione e ricettività alberghiera sono i settori più colpiti”, spiega Schiavo, che non ha dubbi: “Soltanto le attività che stanno facendo il pienone possono permettersi di pagare fino a diecimila euro di energia elettrica, al posto dei duemila in media che sborsavano prima. Un rincaro del 400%, per esempio, può essere sostenuto a Napoli unicamente dai locali del lungomare o del centro storico – sottolinea il numero uno di Confesercenti – Per tutte le altre attività di zone meno centrali o della provincia, gli imprenditori dovranno scegliere tra pagare le utenze energetiche o i lavoratori; corrente e gas o l’affitto del locale. O, peggio, indebitarsi per il caro energia o chiudere l’attività”.
E con i nuovi aumenti attesi a ottobre, secondo Schiavo, le piccole e medie imprese a rischio in Campania sono 11.300. “Tremila ristoranti, seimila bar, trecento hotel e duemila bed&breakfast rischiano di abbassare le saracinesche per la fine dell’anno, lasciando senza lavoro quarantamila persone. Un dramma che – avverte Schiavo – soltanto lo Stato può evitare, intervenendo tempestivamente e concretamente a sostegno delle aziende schiacciate dal caro energia”.