Esplosione del prototipo di auto ibrida a Napoli, la procura lavora su due ipotesi di reato: omicidio e incendio. Per lo scoppio dell’auto prototipo sulla tangenziale di Napoli il 25 maggio scorso, una esplosione che ha provocato ustioni mortali alla ricercatrice del Cnr Maria Vittoria Prati, deceduta due giorni fa, e al laureando Fulvio Filace, deceduto questa mattina, il fascicolo è per ora a carico di ignoti. Non si esclude però che già nei prossimi giorni siano iscritti i primi indagati.
Le salme di Prati e Filace sono state sequestrate in attesa dell’autopsia, anche se dubbi sulle cause della morte non ce ne sono in quanto le due vittime sono state avvolte dalle fiamme dopo l’esplosione dell’auto. I militari del Nucleo Investigativo del Comando provinciale di Napoli insieme con il Ris di Roma dovranno individuare qualsiasi elemento utile sulle cause dell’esplosione della vettura.
L’ingegnere Maria Vittoria Prati, ricercatrice da trent’anni all’istituto motori del Cnr di Napoli, era considerata un punto di riferimento nel campo dello studio delle emissioni e dell’utilizzo di combustibili alternativi. Fulvio Filace, studente tirocinante, aveva appena 25 anni e stava per raggiungere il suo traguardo: la laurea in ingegneria.
La Procura di Napoli ha disposto il sequestro di una vettura identica a quella esplosa in tangenziale utilizzata nel corso del progetto “Life-Save”. Si tratta di un’auto sperimentale ad alimentazione ibrida (gasolio più pannello solare). Il mezzo di trasporto sperimentale sarà sottoposto all’esame da parte di periti insieme ad alcuni resti dell’incidente.