Meazza amaro per il Napoli, che in casa dell’Inter rimedia la sua prima sconfitta in campionato, dopo quindici risultati positivi di fila. Un ko, tutto sommato, meritato. Arrivato al termine di una partita poco emozionante e con poche vere occasioni sia da una parte che dall’altra. Una gara che si è dipanata secondo un copione che sembrava già scritto prima. Con i nerazzurri di Inzaghi a difendersi e a provare a offendere in contropiede, sfruttando lanci lunghi a saltare il centrocampo dei partenopei e a trovare Dzeko o Lukaku. E, a loro volta, i partenopei a tentare di fare il match con il possesso e le verticalizzazioni improvvise a cercare Politano, Osimhen o Kvaratskhelia. Cose che l’undici di Spalletti ha messo in atto sì, ma senza la convinzione e foga di sempre. Complici, forse, da un lato la ruvidezza del gioco interista, favorita dall’arbitraggio molto all’inglese del milanese (!) Sozza; e dall’altro lato la non ottimale condizione fisica di molti azzurri. In primis, il georgiano, ancora lontano dal giocatore visto prima dell’infortunio. Ma neanche Anguissa e Zielinski hanno brillato. Bravo, invece, Meret, sicuramente il migliore in campo del Napoli, provvidenziale sulle palle gol create dagli avversari. Incolpevole, invece, sull’unica rete della sfida, quella segnata da Dzeko al 56’ su assist di Di Marco dalla destra, dove capitan Di Lorenzo aveva abituato i tifosi a prestazione di ben altra caratura rispetto a quella offerta sotto i riflettori di San Siro. Sul versante opposto, un buono in pagella merita anche l’estremo difensore dei padroni di casa Onana: la sua parata al 90’ su conclusione dalla distanza ravvicinata di Raspadori ha salvato il risultato e condannato al primo ko della stagione gli azzurri. Che domenica avranno il dovere di riscattarsi contro la Sampdoria al Marassi nel match valido per la diciassettesima giornata in programma alle 20:45.