Kataleya, bambina di origine peruviana che risiede a Firenze, nell’hotel Astor, sembra sparita nel nulla. I legali della famiglia di Kata, scomparsa nel quartiere di Novoli, hanno presentato formale istanza per effettuare, nei loro diritti, un proprio sopralluogo dentro l’ex hotel Astor quando saranno esauriti gli accertamenti di polizia giudiziaria dei carabinieri.
In caso di autorizzazione, fanno sapere gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, sarà organizzato un sopralluogo coi genitori della bambina insieme a Luciano Garofano, il generale dei carabinieri in congedo, già comandante del Ris di Parma, che è consulente della famiglia nella vicenda di Kata.
“Si tratta di una iniziativa della difesa – hanno spiegato gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni che assistono i genitori di Kata – Il padre ci ha chiesto di poter parlare con il magistrato per aggiungere ulteriori elementi rispetto a quanto aveva già detto prima e lo abbiamo accompagnato“. L’uomo è entrato nell’ufficio del pm da solo per esser sentito come persona informata sui fatti.
Si è rivelato un falso allarme bomba la scatola sospetta rinvenuta questa mattina davanti all’abitazione a Firenze del procuratore aggiunto Luca Tescaroli, il magistrato titolare della nuova inchiesta sulle stragi mafiose del 1993 ed anche delle indagini sulla scomparsa della piccola Kata. Non si tratta di un ordigno ma di un pacco di batterie per ricarica di microcar elettriche.
I carabinieri stanno verificando perché il pacco sia stato abbandonato lì ma gli investigatori non ravvisano finalità minatorie. Erano stati gli uomini della scorta del Pm a chiamare gli artificieri dopo aver visto dei fili neri fuoriuscire dalla scatola. Ma gli artificieri hanno escluso la presenza di esplosivo.
È ripresa questa mattina a Firenze l’ispezione, da parte dei carabinieri, dell’ex hotel Astor, in via Maragliano, l’edificio sgomberato e posto sequestro sabato scorso e da dove il 10 giugno è scomparsa Kata, la bambina peruviana di 5 anni che lì viveva con i genitori.
Sul posto anche un team dei Gis, composto da quattro tecnici, e un altro del Ros, con apparecchiature ad alta tecnologia, anche adatte a individuare intercapedini o cavità nelle mura. Impegnati anche i carabinieri del Sis, Sezioni investigazioni scientifiche.
Miguel Angel Romero Chicclo, padre di Kata, stamani si è presentato spontaneamente al palazzo di giustizia di Firenze per parlare con il sostituto procuratore Christine Von Borries. L’incontro con il magistrato che indaga per sequestro di persona a scopo di estorsione è durato circa un’ora. Romero Chicclo è stato accompagnato in Procura dai suoi legali, gli avvocati Filippo Zanasi e Sharon Matteoni, che hanno atteso fuori dall’ufficio del Pm.