Flop trasporti a Pasqua e Pasquetta. La rete pubblica locale non ha retto all’impatto con i quasi duecentomila turisti approdati in soli due giorni sulle rive del golfo partenopeo e ha mostrato tutte le sue falle. A cominciare dalle lunghe file per l’Alibus all’aeroporto internazionale di Capodichino: nonostante l’Anm avesse provveduto a potenziare l’autolinea, il numero di corse del pulmino che collega lo scalo con il porto passando per il centro è risultato insufficiente per la grande richiesta. Una cosa prevedibile secondo il sindacato Usb Lavoro privato, che ha denunciato anche i disservizi della linea 1 metropolitana, con l’unico accesso aperto nella stazione di piazza Garibaldi e l’inevitabile caos, aggravato dal malfunzionamento delle obliteratrici. A tutto questo va aggiunta la paralisi del traffico in superfice, provocata dalle troppe auto private in circolazione. Pesanti le ripercussioni su bus e taxi, quasi introvabili nelle ore di punta e non perché in ferie, ma – come hanno denunciato le associazioni di categoria – perché bloccati negli ingorghi di “decrescenziana” memoria. Affari d’oro, invece, per i parcheggiatori abusivi, che hanno dettato legge indisturbati, soprattutto nella zona di Chiaia, dove gli unici, veri padroni della sosta sono risultati loro e guai a ribellarsi: un fenomeno vergognoso, che va estirpato a tutti i costi. Insomma, c’è ancora tanto da lavorare, per rendere la città a misura di turista. Per il sindacato Usb, “bisogna investire di più”: per il prossimo ponte, quello lunghissimo del 25 aprile che arriva fino al 1 maggio, è previsto un nuovo boom e Napoli non può farsi trovare impreparata.