Il presidente del Consiglio dei ministri Giorgia Meloni è tornata al Parco Verde di Caivano per la riapertura dell’ex centro sportivo Delphinia, ristrutturato dopo sei anni di abbandono e degrado. Come promesso. Teatro degli abusi sessuali subiti da due cuginette di 10 e 12 anni, il complesso era diventato il simbolo dell’abbandono della città da parte della politica locale e nazionale. Per questo motivo, la premier Meloni ha voluto far partire proprio da lì l’azione di governo mirata al risanamento economico, sociale e culturale dell’agglomerato di case popolari, famoso per essere una delle piazze di spaccio all’aperto più grandi d’Europa.
Il restyling ha riguardato un’area complessiva di 50mila metri quadri, per un impegno economico di 9 milioni e 300mila euro, che sono serviti a riattivare la palestra, la piscina, il campo polivalente e quello da calcio a cinque e a realizzare uno skatepark, un’area fitness outdoor, due campi da tennis, tre campi da padel, un campo di bocce, una pista per l’atletica, una pedana per il salto in lungo e per il salto con l’asta e una parete per l’arrampicata sportiva. Il centro sportivo potrà adesso ospitare oltre 40 discipline.
“È un inno alla vita, oggi lasciateci gioire”. Ha commento don Maurizio Patriciello, parroco del Parco Verde, che ha accolto la Meloni assieme al commissario di governo per Caivano Fabio Ciciliano e a monsignor Angelo Spinillo, vescovo di Aversa. “La gente di qui è come quella di tutto il mondo: le persone perbene sono contente, i delinquenti sono dispiaciuti. Da quando è arrivata la compagnia dei carabinieri tanta droga non se ne vende più”, ha aggiunto il prete anticamorra.
La premier è approdata in città con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei ministri Alfredo Mantovano, al ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e al ministro dello Sport Andre Abodi e ha visitato il nuovo centro sportivo in compagnia del presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca e dal sindaco della Città metropolitana di Napoli Gaetano Manfredi.