Temperature fino a 30 gradi anche di notte in Italia, toccata la soglia del 47,5 gradi al Sud: un estate infernale, che presenta alti rischi per le fasce fragili della popolazione. L’Unicef, attraverso un rapporto, lancia l’allarme e richiama l’attenzione alla lotta al cambiamento climatico. L’Italia è uno dei paesi più a rischio.
Andrea Garbinato, responsabile redazione del sito www.iLMeteo.it, conferma ad Asknews l’allarme degli ultimi giorni: le temperature hanno superato la peggiore proiezione fin qui prospettata dai pessimisti.
Nelle prossime ore Caronte, l’anticiclone africano, si sgonfierà al Nord ed arretrerà verso Sud. Sono attese temperature caldissime ancora dalla Toscana in giù, mentre in Pianura Padana e sulle Alpi i termometri, lentamente, inizieranno a scendere di qualche grado. Il Caldo opprimente finirà al Nord venerdì 21 luglio con l’arrivo di diffusi temporali che, stante l’enorme energia termica in gioco, potranno risultare molto forti e con grandine.
Al Centro le temperature scenderanno sabato 22 luglio, mentre al Sud Caronte resterà protagonista ad oltranza. Lunedì 24 luglio sulla Sicilia e sulla Sardegna non sono esclusi di nuovo picchi di 47 gradi.
L’Italia, intanto, si sta dotando di un Piano Nazionale di Adattamento ai cambiamenti climatici e per questo l’Unicef chiede di intervenire nei sei settori cruciali per l’infanzia: “acqua, strutture sanitarie e igiene, salute, nutrizione, istruzione, politiche sociali e protezione dell’infanzia; di mettere bambini e adolescenti in condizione di agire attraverso una formazione strutturale sui cambiamenti climatici, inclusa la riduzione del rischio da disastri naturali; di consultare i bambini e i giovani sia in fase di stesura, sia nelle fasi di realizzazione, monitoraggio e valutazione delle politiche climatiche“.
“L’Italia si trova nella cosiddetta zona hotspot del Mediterraneo“, spiega Andrea Iacomini ad Agi, portavoce dell’Unicef Italia, “cioè è tra le aree che si riscaldano più rapidamente rispetto all’aumento della media globale. In Italia nel 2020 erano 6,1 milioni i minorenni esposti a un’alta frequenza di ondate di calore: nel 2050 saranno 8,7 in uno scenario a basse emissioni, 9,7 in uno scenario a emissioni molto elevate. Per quanto riguarda la durata delle ondate di calore, nel 2020 avevamo 7,2 milioni di minorenni esposti a una durata elevata, nel 2050 ne avremo 8,7 in uno scenario a basse emissioni, 9,2 in uno scenario a emissioni molto elevate. Sono dati preoccupanti, sui cui non dobbiamo abbassare la guardia“.