Sale a tre il numero dei morti per il crollo del ballatoio nella Vela Celeste. Non ce l’ha fatta la cinquantatreenne Patrizia Della Ragione, madre di Roberto Abbruzzo, 29 anni, e zia di Margherita Della Ragione, 35, prime vittime della tragedia di Scampìa: ieri il suo cuore ha smesso di battere e si è aggravato il bilancio di quello che qualcuno ha definito un disastro annunciato, svelando l’allarme lanciato nell’agosto 2016 dai tecnici che redassero la relazione tecnica di accompagnamento al progetto Restart per la riconversione delle Vele. Nel documento è scritto che “l’intera rete di collegamento pedonale tra i vari piani”, costituita da passerelle in acciaio e cemento armato posizionate nella parte centrale tra i due corpi di fabbrica paralleli, “si trova in uno stato di degrado dovuto a fenomeni di forte corrosione per la scarsa manutenzione che si è protratta negli anni. In molte parti si notano distacchi delle stesse passerelle, con grave pericolo per i residenti”. Questo il parere dei tecnici e se il rischio ravvisato nella relazione abbia qualcosa a che fare con il crollo a stabilirlo sarà eventualmente l’autorità giudiziaria, qualora dovesse andare avanti l’inchiesta per omicidio colposo aperta dalla Procura della Repubblica partenopea. Il sindaco Gaetano Manfredi è tranquillo: “Dopo i rilievi del 2016, l’amministrazione dell’epoca fece svolgere dei lavori ai ballatoi a rischio: risulta tutto agli atti”, afferma il primo cittadino, secondo cui “il drammatico incidente di lunedì sera era imprevedibile. Ora i periti tecnici effettueranno tutti i controlli, ma da un primo esame non risulta nessuna legame tra il crollo e i lavori in corso nei garage e nei seminterrati”, conclude Manfredi. Tuttavia, molte delle famiglie che dopo il crollo hanno dovuto lasciare la propria abitazione nella Vela Celeste hanno fatto già sapere di non avere alcuna intenzione di tornare a vivere in quell’immobile fatiscente. Alcuni sono stati ospitati da amici o parenti; altri hanno trovato rifugio nelle palestre delle scuole comunali aperte appositamente; altri ancora stanno dormendo nella sede della facoltà di Scienze mediche a Scampìa, dove stanno arrivando aiuti per gli sfollati da tutta la città. Una gara di solidarietà che vede in campo artisti e cittadini comuni.