Caivano ancora nella bufera. Ma dopo quella della Direzione distrettuale antimafia con l’inchiesta sulle infiltrazioni della camorra nell’amministrazione municipale per la gestione degli appalti pubblici, sul Comune alle porte di Napoli si è abbattuta la scure della Corte dei conti, che ha messo sotto inchiesta un ex sindaco e sei suoi ex assessori, accusandoli di aver causato il dissesto dell’ente nel 2016. Per la procura regionale della magistratura contabile, dai bilanci tra il 2006 e il 2015 emergerebbe una gestione “scriteriata” e “disinvolta” dei soldi pubblici, che avrebbe portato l’ente al tracollo finanziario. Pertanto la stessa procura ha chiesto per gli ex amministratori chiamati in giudizio la condanna alla sanzione pecuniaria prevista dalla normativa sui dissesti nella misura massima possibile, vale a dire 20 volte l’importo della indennità di carica da ultimo percepita, nonché l’impossibilità di ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali davanti ad altri enti, istituzioni e organismi pubblici e privati. L’udienza sarà celebrata nel gennaio 2024.