Otto persone sono state arrestate con l’accusa di far parte di un’organizzazione che riforniva di droga e cellulari i reclusi nel carcere di Poggioreale. Nell’elenco figura anche Pietro Ioia, garante dei diritti dei detenuti del Comune di Napoli: secondo gli inquirenti, avrebbe approfittato della sua posizione per effettuare le consegne dietro compenso.
Le indagini sono iniziate nel giugno 2021 e hanno consentito di ricostruire tutta l’attività del sodalizio: una donna sarebbe stata il tramite tra la banda e Ioia, che, secondo gli inquirenti, riceveva da lei hashish, cocaina e telefonini e poi, durante i colloqui a Poggioreale, li recapitava ai detenuti addetti alla vendita illegale all’interno del penitenziario. Un giro da diverse migliaia di euro, che una volta incassati sarebbero stati versati su alcune carte ricaricabili nella disponibilità della donna e quindi divisi tra tutti i componenti della presunta organizzazione.
Questo l’esito del lavoro investigativo svolto dai carabinieri di Castello di Cisterna e coordinato dalla Procura di Napoli, che per gli otto indagati ha chiesto e ottenuto gip del Tribunale altrettante ordinanze di custodia cautelare, sei in carcere e due ai domiciliari.