C’è anche un po’ di Napoli nel nuovo governo. Due dei ventiquattro ministri designati dalla premier Giorgia Meloni sono originari del capoluogo campano. Si tratta di Matteo Piantedosi, 59 anni, e Gennaro Sangiuliano, 60. Entrambi laureati in Giurisprudenza. Prefetto, il primo; giornalista, il secondo. Guideranno rispettivamente Interno e Cultura in qualità di “tecnici”. Sotto la stessa voce altri tre ministri: Andrea Abodi (Sport e Giovani); Marina Elvira Calderone (Lavoro e Politiche sociali); Orazio Schillaci (Salute). Questi i cinque tecnici. Nove, invece, i titolari dei dicasteri in quota Fratelli d’Italia: Luca Ciriani (Rapporti con il Parlamento); Guido Crosetto (Difesa); Raffaele Fitto, (Affari europei, Politiche di coesione e Pnrr); Francesco Lollobrigida (Agricoltura e Sovranità alimentare); Sebastiano Musumeci (Politiche del mare e per il Sud); Carlo Nordio (Giustizia); Eugenia Maria Roccella (Famiglia, Natalità e Pari opportunità); Daniela Garnero Santanchè (Turismo); Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy, ex Sviluppo economico). Forza Italia e Lega si spartiscono in uguale misura i restanti dieci ministeri. Al partito di Silvio Berlusconi: Esteri (Antonio Tajani); Pubblica amministrazione (Paolo Zangrillo); Riforme istituzionali (Maria Elisabetta Alberti Casellati); Ambiente e Sicurezza energetica (Gilberto Pichetto Fratin); Università e Ricerca (Anna Maria Bernini). Per la Lega, infine, entrano nella squadra della Meloni Roberto Calderoli (Affari regionali e Autonomie); Giancarlo Giorgetti (Economia); Alessandra Locatelli (Disabilità); Matteo Salvini (Infrastrutture); Giuseppe Valditara (Istruzione e Merito). Per Tajani e Salvini anche il ruolo di vice premier. Mentre a fare il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio ci va Alfredo Mantovano.