Secondigliano, 5 misure cautelari per affiliati al clan Di Lauro per l’omicidio di Eugenio Nardi. Un omicidio come ritorsione nei confronti di un clan che si era alleato con i ‘traditori’ della cosca.
I carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno dato esecuzione a una misura cautelare personale a carico dei 5 indagati, affiliati al clan Di Lauro, con roccaforte nel quartiere di Secondigliano.
Identificati i mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio di Eugenio Nardi, affiliato ai Sacco-Bocchetti, ucciso a Napoli il 4 gennaio 2008.
Omicidio in faida di Scampia: 5 misure cautelari per affiliati al clan Di Lauro
I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Napoli hanno dato esecuzione alla misura cautelare personale, emessa dal gip presso il Tribunale di Napoli su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia.
Le indagini, condotte dal citato Nucleo Investigativo a riscontro delle dichiarazioni rese da più collaboratori di giustizia, hanno consentito di identificare mandanti ed esecutori materiali dell’omicidio di Eugenio Nardi.
L’omicidio è da inquadrarsi nell’ambito della contrapposizione armata tra i clan Di Lauro ed i cosiddetti scissionisti, cui i Sacco Bocchetti si erano da poco alleati, e – in particolare – quale ritorsione rispetto ad un tentativo di omicidio di un affiliato al clan Di Lauro ad opera dello stesso Nardi.
Tra le persone colpite dai provvedimenti, eseguiti dai carabinieri del nucleo investigativo di Napoli, figura anche Marco Di Lauro, il boss arrestato nel 2019 dopo 14 anni di latitanza. Anche gli altri quattro arrestati, ritenuti mandanti o esecutori del delitto, sono già detenuti.