Francesco Pio Valda, il 19enne ormai in carcere con l’accusa di omicidio volontario con aggravante di modalità mafiose per la morte del 18enne Francesco Pio Maimone, ha raccontato nel corso dell’udienza per la convalida del fermo un episodio traumatico riguardo la sua famiglia.
“Mi sono salvato per miracolo. Perché lei era incinta di me, e lui ha cercato di pugnalarla. Così, sulla pancia: zac, zac, zac”, avrebbe detto ai giudici il 19enne. Valda faceva riferimento al padre Ciro Valda, morto in un agguato di camorra nell’agosto del 2013. Il padre avrebbe, quindi, pugnalato la madre mentre aspettava Francesco Pio.
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Sarebbe quindi in vita per miracolo Francesco Pio Valda, dopo il tentativo, da parte del padre Ciro di pugnalare la moglie mentre era in attesa del loro figlio. Un contesto di violenza e sopraffazione, nel quale i membri della famiglia del 19enne sono stati travolti. Anche il fratello di Francesco Pio, Luigi, al momento si trova in carcere. La nonna, dalla quale Valda si è nascosto dopo l’omicidio nel tentativo di sfuggire alle forze dell’ordine, avrebbe anch’essa dei precedenti penali.
Francesco Pio Valda si è avvalso della facoltà di non rispondere riguardo il delitto di Francesco Pio Maimone. Il gip di Napoli Maria Luisa Miranda ha convalidato il fermo nei suoi confronti con l’accusa di omicidio volontario aggravato dalle modalità mafiose di Francesco Pio Maimone.
Il 18enne sarebbe stato coinvolto nella sparatoria per caso, solo per una questione di vicinanza all’alterco scoppiato per futili motivi nei pressi dello chalet a Mergellina. Una lite partita da una scarpa macchiata che, secondo alcuni testimoni, avrebbe fatto infuriare il killer. “Attenti, queste scarpe costano mille euro”, poi l’estrazione della pistola. Provocato dalle persone che aveva intorno, che sostenevano che l’arma non fosse vera, ha sparato svariato colpi in aria e ad altezza uomo, colpendo prima un’automobile e poi il petto di Francesco Pio Maimone.