Convalidato dal Gip del Tribunale di Napoli dei Minorenni il fermo dei due 16enni accusati di aver pestato a morte il senzatetto 43enne Frederick Akwasi Adofo a Pomigliano d’Arco. I due sono accusati di omicidio volontario e aggravato dai futili motivi e dalla crudeltà. Per i due giovani è stato disposto il trasferimento nel carcere minorile di Nisida. Il 43enne, senza fissa dimora, è stato trovato morto in via Principe di Piemonte.
Senzatetto pestato a morte a Pomigliano: aggressione ripresa dalle telecamere di sorveglianza
Ad aiutare le indagini per l’identificazione dei due minorenni sono state le immagini delle telecamere di videosorveglianza di un esercizio commerciale di Pomigliano d’Arco, dove è avvenuta l’aggressione. Il clochard era giunto in ospedale a Nola per un grave trauma cranico ed emorragia cerebrale, dopo essere stato soccorso in strada nella notte tra domenica e lunedì scorsi.
La telecamera ha ripreso la violenta aggressione, improvvisa e immotivata, da parte dei minori nei confronti della vittima che si trovava da sola in strada. I due, dopo aver colpito al volto l’uomo, hanno continuato a sferrare calci e pugni, la maggior parte dei quali indirizzati al capo, quando ormai il 40enne era immobile a terra.
All’identificazione dei due 16enni si è arrivati dopo il raffronto di alcune immagini dei volti dei giovani con le foto pubblicate sui loro profili social network. L’aggressione mortale a Friederick Akwasi Adofo ha scosso profondamente l’intera comunità di Pomigliano d’Arco, nuova a episodi di razzismo e di intolleranza.
Nell’immediatezza dei fatti era stata organizzata una fiaccolata lo scorso 20 giugno all’esterno del supermercato di via Principe di Piemonte dove il senza tetto era solito sostare durante il giorno. Nella serata di ieri, inoltre, si è svolta un’altra fiaccolata silenziosa alla quale hanno preso parte i sindaci di alcuni comuni della zona, ma anche i parroci di Pomigliano, tanti cittadini e numerosi immigrati che risiedono nel territorio.
I due 16enni al giudice: “Non pensavamo di ucciderlo”
I due minorenni avrebbero ammesso l’aggressione ma avrebbero anche confessato di non essersi resi conto che quelle percosse potessero provocarne la morte. I due sedicenni sono difesi dagli avvocati Edoardo Izzo e Umberto De Filippo.
Hanno riferito di essere stati costretti a reagire, perché insultati e perché il clochard aveva tentato di aggredirli. Una versione dei fatti ritenuta inattendibile dagli inquirenti e non confermata dalle telecamere di sorveglianza.