Si fa più ancora pesante il bilancio delle vittime dell’esplosione provocata sabato a Forcella da una fuga di gas, che ha sventrato lo scantinato di un palazzo in un basso di vico San Nicola ai Caserti, sottostante a un edificio di quattro piani cui si accede da vico della Pace, dove vivevano tre cittadini bengalesi, rimasti gravemente feriti. Il 3 settembre un migrante di 41 anni è morto in ospedale a seguito dei traumi. Il 4 ha invece smesso di battere il cuore di un 43enne. Era ricoverato in terapia intensiva al Cardarelli con ustioni sull’85 per cento del corpo: una situazione troppo grave, che lasciava poche speranze. Ieri sera è deceduto anche il bengalese di 60 anni, che nello scoppio aveva riportato ustioni sul 65 per cento del corpo.
Le vittime dell’esplosione sono state ricordate in Consiglio comunale. Alla ripresa dei lavori dopo la pausa estiva Sergio D’Angelo e Massimo Cilenti hanno espresso il loro cordoglio per la tragedia. Il consigliere aggiunto Savary Ravendra Jeganesan ha invece voluto porre l’attenzione anche sulle condizioni difficili che molti migranti incontrano quando arrivano a Napoli con la speranza di una vita migliore. Toti Lange ha infine sottolineato come la tragedia di Forcella sia conseguenza dei rischi connessi ad abitazioni insicure, che nel centro storico sono molto diffuse e sulle quali vanno intensificati i controlli.