Si stanno svolgendo al Duomo di Milano i funerali di Silvio Berlusconi. Nella prima fila a sinistra dell’altare del Duomo sono previsti anche il governatore della Lombardia, Attilio Fontana, e il prefetto di Milano, Renato Saccone. Tra i banchi, subito alle spalle della prima di sedie, il primo ministro ungherese Viktor Orban, quello albanese Edi Rama, i vicepresidenti delle Camere Maurizio Gasparri, Fabio Rampelli e Giorgio Mulè, e i vicepremier Antonio Tajani e Matteo Salvini.
Ancora dietro, sempre tra i banchi, tutti vicini gli ex premier Mario Draghi, Paolo Gentiloni, Matteo Renzi, Mario Monti. Nella stessa fila anche i ministri Matteo Piantedosi, Carlo Nordio, Guido Crosetto, con il resto dei ministri nei banchi subito dietro.
È appena arrivata in piazza Duomo anche Francesca Pascale. Duomo è già piena di comuni cittadini e giornalisti italiani e di testate estere. “Silvio, Silvio, Silvio” grida la folla dalla piazza.
Da un lato della navata centrale si trovano infatti i familiari, dall’altro prenderanno posto le autorità. La famiglia aveva pensato ad un breve saluto che sarebbe stato letto durante la cerimonia dalla primogenita dell’ex premier, Marina, ma la prassi consolidata per queste funzioni nel Duomo di Milano esclude questa possibilità. Il nome della ex moglie di Berlusconi, è scritto sul foglio che le assegna l’ultimo posto nella prima fila dedicata alla famiglia.
Una signora di Milano è arrivata in piazza Duomo per i funerali di Silvio Berlusconi con la maglia con la scritta ‘Io non sono in lutto’. “Perché? – ha spiegato Silvia – c’è talmente tanto da dire… sappiamo tutti cosa c’è stato dietro a lui e come ha fatto le sue prime fortune. È un pregiudicato“.
Per questo “ho deciso che ho sentito troppe cose che non erano vere – ha aggiunto – l’ho fatto per i miei figli. Hanno deciso per il funerale di Stato e per il lutto nazionale, non riservati a chi ha dato la vita per la legalità… La santificazione di questi giorni è falsa, una forzatura alla realtà delle cose. Per questo ho deciso di partecipare nell’unico modo in cui posso esprimermi, in modo pacifico e silenzioso“.
Attimi di tensione con i presenti che hanno accerchiato la signora chiedendole di andare a casa: “Dobbiamo finirla con queste divisione” ha urlato un signore. “Abbia rispetto almeno per la morte e per la famiglia, vada via” ha aggiunto un’altra signora. “Adesso basta – ha concluso un’altra persona – sono 30 anni che gettate odio. Buffona, cerchi solo visibilità“.