Si sono svolte ieri le esequie dei due giovani cognati uccisi a Sant’Antimo, Maria Brigida Pescane, 24 anni, e Luigi Cammisa, 29 anni. Si è consegnato alla giustizia il presunto killer, Raffaele Caiazzo, 45 anni, suocero dei due. L’uomo sospettava che avessero una relazione, smentita dalla famiglia, ed aveva, sempre secondo il racconto dei suoi familiari, sviluppato una sorta di ossessione nei confronti della giovane nuora.
La comunità di Sant’Antimo si è riunita ancora una volta ne dolore dopo aver dato l’ultimo saluto a Giulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal compagno Alessandro Impagnatiello, reo confesso.
I funerali si sono svolti separatamente, uno in mattinata a Melito e l’altro poco prima di pranzo a Sant’Antimo. Tanti i giovani accorsi che hanno salutato i due cognati con un applauso. Al funerale di Maria Brigida Pesacane in tanti hanno indossato una maglietta bianca con scritto “giustizia”, perché oltre al dolore c’è tanta rabbia nei confronti della morte tanto inspiegabile di due giovani, genitori entrambi di due figli piccoli. Fuori i cancelli della chiesa di Sant’Antimo, uno striscione per Luigi: “Sarai sempre con noi, non importa quanto è grande la distanza che ci separa“.
Il sindaco di Sant’Antimo, Massimo Buonanno, ha proclamato il lutto cittadino. Continuano, intanto, le indagini nei confronti di Raffaele Caiazzo che, per il momento, avrebbe ammesso soltanto di aver ucciso Luigi Cammisa, sostenendo di non ricordare quanto avvenuto dopo.
Il 45enne ha freddato il giovane mentre si stava recando al lavoro con sette colpi di pistola. Poi, secondo quanto ricostruito ma da lui ancora non ammesso, si sarebbe recato verso l’appartamento di Maria Brigida Pesacane e avrebbe sparato anche a lei, con i figli piccoli che dormivano in casa a poca distanza.