Guerra Ultrà, Napoli colpita al cuore: ancora sotto choc

È fermo a 7 il numero degli ultrà arrestati per gli scontri prima e dopo la partita tra Napoli ed Eintracht Francoforte. Tre sono tedeschi. Quattro sono partenopei. Tra loro un tifoso protagonista di intemperanze a Cagliari in passato, per le quali fu colpito da Daspo. Tutti sono accusati di resistenza a pubblico ufficiale e lancio di materiale atto a offendere. Per un ottava persona, un napoletano, è stato già emesso un provvedimento di custodia cautelare in carcere, che però non è stato ancora eseguito.

“I feriti sono sei e tutti tra le forze dell’ordine”. Lo ha precisato il questore di Napoli Alessandro Giuliano al termine della riunione del Comitato provinciale dell’ordine e la sicurezza pubblica, convocata dal prefetto Claudio Palomba, che ha voluto sottolineare “l’ottimo lavoro delle forze dell’ordine”, grazie al quale “i tifosi tedeschi non sono mai venuti in contatto con i tifosi partenopei”. Palomba ha poi chiesto che i violenti vengano banditi per sempre dagli stadi.

Il pugno duro contro il teppisti è stato invocato anche dal presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, secondo cui il fenomeno della violenza nel calcio si può eradicare soltanto con “leggi severe come quelle inglesi contro gli hoolingan”.

Secondo il sindaco del capoluogo campano, Gaetano Manfredi, “l’Europa dovrebbe fermare la libera circolazione degli ultrà che hanno messo a ferro e fuoco la città”, in particolare il centro storico. Da qui arrivano testimonianze scioccanti dell’assedio da parte dei tedeschi. “Noi li abbiamo sfamati e loro hanno rubato, distrutto e abusato delle cameriere”, denuncia a Crc una ristoratrice di piazza del Gesù, che accusa le istituzioni: “Dovevano avvertirci e noi avremmo chiuso i nostri esercizi”.

 

 

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