A distanza di poco meno di un mese dall’inaugurazione della “nuova” Venere degli Stracci, il processo verso l’imputato responsabile dell’incendio dello scorso luglio della prima opera di Pistoletto ha dato un importante verdetto. Simone Isaia ha ottenuto uno sconto sulla pena dalla Corte D’Appello di Napoli da quattro anni di reclusione, stabiliti in primo grado, a 2 anni e sei mesi per il reato di incendio doloso in danneggiamento seguito da incendio.
I giudici hanno concesso lo sconto sulla pena ma si sono riservati la decisione sugli arresti domiciliari in una struttura gestita da Don Franco Esposito, direttore dell’ufficio diocesano di Pastorale Carceraria, che da cinque anni ha aperto una casa di accoglienza per detenuti ai domiciliari. Durante l’interrogatorio Isaia era in videocollegamento dal penitenziario romano dove è detenuto in questo momento.
Il verdetto ha scatenato molte reazioni e opinioni contrastanti. Don Mimmo Battaglia ha rivolto una lettera al giudice d’Appello per ricordare le condizioni di Simone Isaia, “anzitutto una persona in difficoltà, fortemente fragile, vissuto per diverso tempo in condizioni di marginalità sociale”.