I TheBorderline, gruppo di quattro youtuber con migliaia di seguaci, erano impegnati in una challenge piuttosto pericolosa: guidare per 50 ore filate a bordo di un Suv Lamborghini di grossa cilindrata. La challenge, però, è finita in tragedia. La vettura, con a bordo quattro ragazzi e una ragazza, si è scontrata con una Smart a Casal Palocco, a sud di Roma. A bordo dell’auto una madre, Emanuela Uccello, coi due figli piccoli, Manuel e Aurora.
Purtroppo, Manuel Proietti, bimbo di 5 anni, è morto poco dopo essere arrivato al Pronto Soccorso dell’ospedale Grassi. Ora la Procura ha sequestrato i cellulari dei ragazzi a bordo del Suv, tutti illesi: si cercano video e messaggi utili alle indagini e a ricostruire quanto avvenuto il 14 giugno scorso.
Aurora, di 4 anni, è stata dimessa dall’ospedale Bambino Gesù di Roma dove era stata trasferita dal Sant’Eugenio. La bimba è stata affidata alla nonna paterna. Elena Uccello, 29 anni, mamma dei due bimbi e alla guida della Smart FourFour colpita dal Suv Lamborghini con a bordo 5 youtuber, resta invece all’ospedale Sant’Eugenio.
Incidente Casal Palocco, verifiche sui telefoni dei cinque giovani: in corso una perquisizione a casa di Matteo Di Pietro
Sono complessivamente cinque i telefoni su cui la Procura di Roma ha affidato incarico per una consulenze tecnica nell’ambito dell’inchiesta sull’incidente. Si tratta dei dispositivi mobili sequestrati alle cinque persone che erano a bordo del Suv Lamborghini che è andato ad impattare contro la Smart.
Al momento nel fascicolo, coordinato dal procuratore aggiunto Michele Prestipino, resta indagato solo Matteo Di Pietro, il ventenne che era alla guida, ma la posizione degli altri quattro, tre ragazzi e una ragazza, resta al vaglio degli inquirenti.
A Casal Palocco tutti continuano a ripetere che il suv Lamborghini dei The Bordeline che ha travolto la Smart il piccolo Manuel che ha perso la vita, andava ad una velocità folle. I cittadini hanno dichiarato all’Ansa: “Erano due giorni che correvano come matti. Li abbiamo visti poco prima passare vicino al benzinaio, e sparire in nemmeno un secondo, poi abbiamo sentito il boato“.
“Questa storia – dice uno degli abitanti – ci è arrivata addosso come un proiettile“. Quello che è successo, aggiunge un altro cittadino, “poteva accadere ad ognuno di noi. Se qualcuno vedesse le telecamere capirebbe di cosa parliamo“. E in molti se la prendono anche con chi “ha affittato quell’auto“.
Intanto è in corso una perquisizione a casa di Matteo Di Pietro, il 20enne Youtuber indagato per omicidio stradale per la morte di Manuel Proietti. Il giovane è risultato positivo ai cannabinoidi.