Sale a otto il bilancio delle vittime accertate sull’isola nel Golfo di Napoli. Il corpo senza vita di Michele Monti, 15 anni, è stato estratto dal fango in mattinata. Adesso si continua a scavare per trovare le altre quattro persone ancora disperse, tra cui i genitori dello stesso quindicenne; a provare a liberare le strade dai detriti prima che torni il maltempo; e a fare la conta dei danni provocati dalla frana che aveva già mietuto sette vittime.
Tra quanti non ce l’hanno fatta ci sono anche i fratellini minori di Michele, Francesco e Maria Teresa, 11 e 6 anni, e un’intera famiglia: Maurizio Scotto di Minico, 32 anni, sua moglie Giovanna Mazzella, 30, il loro figlioletto di appena ventuno giorni, Giovangiuseppe, sono stati recuperati ieri. Nella stessa giornata i soccorritori avevano trovato Nikolinca Gancheva Blagova, bulgara di 58, e prima di lei, sabato, Eleonora Sirabella, 31 anni, del cui compagno non si hanno tracce da allora. Tutti vivevano a Casamicciola, la zona più colpita dall’alluvione.
Erano le 5 di sabato quando un costone si è staccato dal monte Epomeo e un fiume di fango ha invaso via Cellario, distruggendo case e travolgendo tutto sul proprio cammino, proprio come nel 2009. Un risveglio da incubo per migliaia di persone.
La macchina dei soccorsi si è messa subito in moto, nonostante il mare in burrasca e il vento che nella mattinata di domenica rendevano più difficili l’approdo di navi e l’atterraggio di elicotteri. Da allora protezione civile, vigili del fuoco, esercito, forze dell’ordine e volontari non hanno mai smesso di portare assistenza a chi ne avesse bisogno e di scavare nel fango.
Fango che ha causato morte e distruzione: edifici sventrati, alberi sradicati e trascinati a valle, sulla spiaggia, assieme ai veicoli parcheggiati lungo i marciapiedi. Immagini apocalittiche. Che hanno fatto il giro del mondo, destando grande commozione.
Attualmente il bilancio ufficiale parla di 230 sfollati, che sono stati sistemati in albergo. La maggior parte di loro non ha più una casa. Il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza e stanziato due milioni di euro per i primi aiuti, affidando per un anno la gestione al neo commissario straordinario per l’emergenza Simonetta Calcaterra, già commissario prefettizio di Casamicciola.
La Procura della Repubblica di Napoli ha aperto un’inchiesta per disastro colposo: vuole vederci chiaro, capire se la tragedia fosse veramente evitabile, come sostiene chi imputa all’abusivismo edilizio la colpa di quello che è successo. In tal senso fanno discutere le dichiarazioni dell’ex sindaco di Casamicciola Giuseppe Conte riportate da diversi quotidiani: “L’ultima mia segnalazione alle autorità competenti sui gravi rischi per la popolazione li avevo segnalati il 22 novembre scorso: avevo scritto al prefetto di Napoli, al commissario prefettizio di Casamicciola, al sindaco Manfredi e alla Protezione Civile campana. Nessuno mi ha risposto. A seguito dell’allerta meteo arancione, avevo segnalato il pericolo per la popolazione della zona e chiesto la loro evacuazione”.