Agguato mortale a Soccavo, periferia occidentale di Napoli. Nel mirino dei killer Sergio Carparelli, 53 anni. Il suo corpo crivellato di proiettili è stato trovato dai carabinieri nella notte tra mercoledì e giovedì in via Marco Aurelio, nel Rione Traiano, dove da tempo è in corso una guerra per il controllo del mercato degli stupefacenti.
La vittima è considerata dagli inquirenti vicina ad ambienti della criminalità organizzata, ma non era un pezzo grosso. A parte una vecchia storia di violenza sessuale, aveva alle spalle soltanto qualche precedente per droga. Per questo motivo, gli investigatori sarebbero al momento propensi a escludere che il raid sia da ricondurre alla lotta che vede i Cutolo contrapposti ai Puccinelli-Petrone per il dominio sul Rione Traiano. Ma le modalità del delitto non possono far scartare completamente la matrice camorristica: quei colpi di arma da fuoco esplosi in rapida successione da distanza ravvicinata sono infatti quasi l’impronta digitale della criminalità organizzata.
Che dunque l’uccisione di Carparelli possa essere maturata all’interno del clan Cutolo è una delle ipotesi al vaglio dei carabinieri del nucleo operativo di Bagnoli che conducono le indagini. Non foss’altro per il fatto che il cadavere del 53enne è stato trovato in via Marco Aurelio, nella cosiddetta zona 44, dove la cosca ha la sua roccaforte e che i sicari conoscevano bene le abitudini della vittima.