La storia della piccola Sofia, nata a 23 settimane di gestazione: ce l’ha fatta ed è stata dimessa

La storia della piccola Sofia si conclude con un lieto fine: la bimba ce l’ha fatta e dopo sette mesi di ricovero è stata dimessa. Lo scorso 24 giugno è uscita dal reparto di neonatologia dell’ospedale Sacro Cuore di Gesù Fatebenefratelli di Benevento.

Ne dà notizia in una nota lo stesso presidio ospedaliero beneventano. La bimba, nata il 23 novembre 2022 da parto spontaneo, con sole 23 settimane di gestazione, un peso di 600 grammi, una lunghezza di 29 centimetri e una circonferenza cranica di appena 20 centimetri, era stata intubata subito dopo la nascita ed assistita con speciali attrezzature che le hanno permesso di respirare nonostante un polmone estremamente immaturo.

Le problematiche incontrate dalla piccola – si legge nella nota – sono state tantissime, ma le capacità tecniche e le grandissime competenze scientifiche della equipe di neonatologi dell’Ospedale Fatebenefratelli di Benevento, diretta dal dr. Raffaello Rabuano, hanno fatto un vero e proprio miracolo permettendo ad un esserino lillipuziano di sopravvivere senza conseguenze“.

I problemi – spiegano i dottori – sono stati veramente tantissimi, un dotto di Botallo che stentava a chiudersi, una pressione arteriosa che non riusciva a stabilizzarsi se non con amine vasoattive, un midollo che non ne voleva sapere di produrre globuli rossi, difficoltà a tollerare l’alimentazione enterale e, per tale motivo, l’alimentazione è stata integrata mediante cateteri venosi centrali per un mese intero”.

“Ma i guai non vengono mai soli e così Sofia – racconta il dr. Rabuano all’Ansa – ha avuto una complicanza della prematurità che si definisce Rop, cioè retinopatia della prematurità, curata con l’iniezione all’interno dell’occhio di un farmaco speciale. L’intervento è stato effettuato nel centro Rop dell’ospedale Santobono di Napoli dal dottor Ciro Picardi. La comparsa di formazioni angiomatose multiple ha ulteriormente ritardato la dimissione della piccola Sofia. Una enorme formazione angiomatosa, che interessava il palato molle e l’ugola, impediva alla piccola di alimentarsi con biberon. L’inizio di una terapia con un farmaco particolare (propanololo) ha permesso la riduzione della formazione e, finalmente, l’inizio della riabilitazione con il raggiungimento di una sincronizzazione adeguata tra suzione e deglutizione“.

Felici i genitori della piccola che hanno espresso immensa gratitudine al Superiore Fra Lorenzo Antonio Gamos, alla direzione sanitaria ed amministrativa, e a tutti gli operatori della Unità Operativa Complessa di Nipiologia/Neonatologia/UTIN dell’Ospedale Sacro Cuore di Gesù “Fatebenefratelli” di Benevento.

SscNapoli

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