Nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Leonardo Menichini, vice storico di Mazzone e ha lavorato con Allegri quando giocava nel Napoli:
“Mazzone ci manca tantissimo, a volte mi sembra che non sia successo nulla perché è talmente grande il suo ricordo che l’ho definito immortale. Abbiamo vissuto assieme tanto tempo, tanti periodi belli e mi sembra impossibile non ci sia più, nel calcio ha lasciato un’impronta indelebile. Ha sempre vissuto il calcio in maniera passionale.
Se rivedo Mazzone in qualche allenatore di oggi? Onestamente adesso non mi viene in mente nessuno. Sicuramente a qualcuno può assomigliare sotto il profilo caratteriale. La corsa che fece Mazzone in Brescia-Atalanta lo ha reso ancora più immortale.
Che tipo di allenatore è Allegri? Ha uno stile di vita per il quale gli piace godersi le pause di questo mestiere giustamente. Bisogna saper staccare, non si può stare 24 ore a pensare al calcio. Ha mantenuto uno stile di vita consono al suo carattere. Come allenatore è un grande, ha vinto. Ha avuto qualche difficoltà, ma adesso si sta rifacendo molto bene, credo che la Juventus non avendo neanche le coppe da giocare possa essere una squadra che può puntare a vincere lo scudetto. L’Inter è superiore come organico. La Juventus a volte non gioca benissimo, ma è molto concreta.
Mazzarri? Non mi ha stupito che De Laurentiis lo abbia richiamato. Credo che sia un bravissimo allenatore, conosce bene la squadra, è uno che non si ferma, guarda e si aggiorna. Conoscendo l’ambiente e i giocatori ha continuato con lo stesso modulo di Spalletti e credo si sia visto già nelle prestazioni un miglioramento esponenziale. Poi il Napoli nell’ultima partita non meritava di perdere.
Per esperienza vissuta con Mazzone e per esperienza personale da allenatore non credo mai che i giocatori giochino contro l’allenatore. Però è anche vero che se vai d’accordo con i giocatori e crei feeling, danno qualcosa in più.
L’allenatore in generale deve essere bravo a capire con quale modulo possa rendere meglio una squadra.
Lotito? Ti lascia lavorare, poi essendo il proprietario vuole anche sapere il perché di determinate scelte, ma questo è normale. Io sono stato a Salerno, non ho mai incontrato problemi con Lotito. È anche vero che facendo 80 punti e vincendo un campionato con la Salernitana, c’è poco da dire. Anche se lui è uno che ti lascia lavorare.
Spalletti? È un altro grandissimo allenatore che avrebbe meritato anche prima di vincere qualcosa di importante, le sue squadre hanno sempre proposto calcio”.