I lavoratori della Jabil di Marcianise tornano a protestare contro i tagli con un sit-in davanti alla sede della giunta regionale della Campania in via Santa Lucia a Napoli.
Il 23 settembre scorso la multinazionale statunitense che opera nel settore della produzione di componenti e circuiti elettronici ha annunciato la procedura di licenziamento collettivo per 190 dipendenti dello stabilimento casertano. Immediata la levata di scudi dei lavoratori, che hanno portato il dissenso fino alla sede del consolato americano sul lungomare partenopeo. Una lunga e accesa mobilitazione che ha fatto segnare una nuova tappa con il presidio davanti alla Regione, dove un manifestante si è incatenato al cancello d’ingresso.
L’obiettivo è bloccare l’iter dei tagli, che è iniziato il 7 novembre scorso e che durerà trenta giorni. Allo scadere dei quali la Jabil potrà poi inviare le lettere di licenziamento. Governo e Regione hanno quindi poco più di un paio di settimane per trovare un’intesa con la multinazionale e convincerla a fare marcia indietro.
Una delegazione di sindacalisti è stata ricevuta dall’assessore regionale alle Attività Produttive Antonio Marchiello. “Abbiamo ribadito la ferma posizione dei lavoratori sul ritiro della procedura da parte della società – spiega il segretario di Fiom-Cgil Caserta Francesco Percuoco – e invitato la Regione a impegnarsi per trovare un’alternativa ai licenziamenti in un territorio come quello casertano pieno di problemi economici e sociali, dove il tasso di disoccupazione è già molto alto”.