Tragedia a Maddaloni: un ragazzo di 34 anni è caduto dallo scooter dopo una rotonda, schiantandosi contro un’automobile. Il 34enne era un operaio residente a Messercola di Cervino, il giovane Cuono Laudando. Stava ritornando dal lavoro in fabbrica quando si è scontrato con una Fiat Punto che viaggiava nel suo stesso senso di marcia ed ha perso la vita.
Maddaloni, giovane cade dalla moto e si schianta contro un’automobile: muore in ospedale a 34 anni
La comunità si stringe intorno alla famiglia in questo difficile momento. Come riportato da Edizione Caserta, il 34enne ha ricevuto il primo soccorso da altri automobilisti. Aveva sanguinamento alla bocca e dolore alla spalla. All’arrivo dell’ambulanza, però, la situazione è precipitata.
È stato trasportato d’urgenza in ospedale, ma i medici nulla hanno potuto contro l’emorragia interna. È stato raggiunto presso il nosocomio dai parenti e dalla fidanzata. Il 34enne Cuono Laudando era un appassionato di motociclette e un ragazzo che amava andare in bicicletta. Lascia il padre Vincenzo, la sorella, la fidanzata; la madre l’aveva persa nel 2003.
Sul corpo del giovane, morto all’ospedale di Sant’Anna e San Sebastiano di Caserta per emorragia interna, è stata disposta l’autopsia. La procura ha aperto un’inchiesta per chiarire nel dettaglio la dinamica dell’impatto.
Morto il 34enne Cuono Laudando, il dolore della fidanzata: “Parlarti al passato è difficile”
La fidanzata ha scritto un commovente post per lui su Facebook: “Credi nei miracoli?!” Si, fino a quando non te ne sei andato via da noi per sempre. Il sole è in tramonto e questa notte ha segnato il tempo della tua ora, mentre tutto intorno continuava a vivere. Anche noi stiamo vivendo, ma che fardello farlo così“.
“Non c’è una persona qua che non ti conosce. Tutti ti ammiravano e quante volte ho invidiato la tua tenacia nel saper portare quel bel sorriso, anche quando tutto era difficile senza più il tuo pilastro. Parlarti al passato è troppo difficile; razionalizzare la tua morte è altrettanto doloroso“.
“Ho guardato il cielo tante volte oggi e ti ho immaginato abbracciato alla tua amata mamma. Venti anni dopo, riviviamo un brutto sogno, ma è la realtà più triste che potessi immaginare. Cuono, mi prometti che ci darai la forza per superare questo dolore?! Ce lo prometti vero?!“.