A Radio Crc nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Marco Fassone, ex dirigente del Napoli:
“Non ho sentito De Laurentiis quando il Napoli ha vinto lo scudetto, mi sembrava banale fargli i complimenti, credo di avergli mandato solo un messaggio. Gran parte del merito di questo scudetto credo sia del presidente e della sua coerenza. De Laurentiis ti dà sempre la sensazione di essere o matto oppure troppo avanti. Quest’estate le sue parole sembravano campate in aria e invece ha avuto ragione lui. E’ un visionario che vede in anticipo.
De Laurentiis è cambiato dal punto di vista lavorativo perchè ha capito molte più cose, il carattere credo sia quello e quindi uno molto orgoglioso. Ricordo bene quella fuga in motorino dalla Lega dove finse di essere sorpreso che il calendario aveva dei meccanismi, ma in quel modo ha dimostrato platealmente il suo dissenso.
De Laurentiis ha due contratti in vigore con allenatore e direttore sportivo e quindi aspetta gli eventi, ma certamente ha nella sua cartella un piano B. Avrà già immaginato chi potrà allenatore o dirigere la società, lo ha sempre fatto. Ricordo ai miei tempi quando Mazzarri era in bilico, ma lui aveva già sondato altri allenatori tra cui Gasperini. Adesso avrà fatto la stessa cosa.
Qualcosa cambierà anche nella rosa, per cui ci aspetta un’estate di cambiamenti e ancora una volta De Laurentiis potrebbe sorprenderci.
Non credo che De Laurentiis si faccia ingolosire dal modificare la strategia che lo ha portato al successo. Ha avuto la capacità di dimostrare che si può vincere in Italia mantenendo sotto controllo monte ingaggi e investimenti e credo che voglia vincere in Europa senza modificare la sua filosofia.
Se dovesse cambiare il direttore sportivo, la mia idea è che prenderà un profilo simile a quello di Giuntoli, sull’allenatore invece, in passato ha fatto scelte diverse puntando su allenatori già maturi.
De Laurentiis ha dimostrato di poter gestire il Napoli con una struttura leggerissima, ma ben consolidata anche senza il direttore generale”.
