La guerra in Palestina divide tutto il mondo e anche Napoli non si sottrae a schierarsi su un fronte o sull’altro. Alle 8 di questa mattina gli studenti dell’Orientale hanno occupato l’edificio in sostegno dei civili palestinesi che in queste ore stanno subendo i pesanti attacchi via aerea e via terra dell’esercito israeliano. Sul balcone di Palazzo Giusso è stato appeso uno striscione che recita: “Università L’Orientale occupata, con la Palestina fino alla vittoria!”. Nelle scorse settimane un altro gruppo di studenti ha esposto una bandiera palestinese sulla facciata dell’Ateneo ed in altri luoghi della città.
In un lungo comunicato stampa gli studenti scrivono: “Dopo una serie di considerazioni generali sullo scenario della guerra, gli studenti vogliono denunciare anche dai luoghi del sapere la complicità ed il silenzio delle nostre istituzioni e del governo. Il nostro è un atto che ha la finalità di riaprire il dibattito anche all’interno dell’università e far prendere posizione questa istituzione.
Sappiamo che il nostro ateneo, come altri nel resto del paese, intrattengono rapporti di partenariato e scambio di ricerche con le università israeliane e l’apparato militare-industriale italiano. Non vogliamo studiare in un’università che si rende complice di ciò che sta facendo un governo coloniale e criminale come quello israeliano”.
“Pretendiamo – aggiungono – che l’università, nella figura del rettore Tottoli, si esponga pubblicamente a sostegno del popolo palestinese e per un cessate il fuoco immediato; che l’università riconosca pubblicamente il genocidio della popolazione palestinese di cui è responsabile il governo israeliano”. Concludono così: “E ancora, che l’università condanni pubblicamente le gravi violazioni dei diritti umani ed i crimini di guerra commessi dal governo di Israele: dall’uso del fosforo bianco, all’uccisione indiscriminata di civili, il bombardamento di scuole, ospedali e dei corridoi umanitari e l’assedio totale a cui è sottoposta in queste ore Gaza; che cessino gli accordi tra L’Orientale e le università israeliane, in quanto complici del regime di oppressione coloniale di insediamento e di apartheid, di gravi violazioni di diritti umani, compreso lo sviluppo di armamenti e di dottrine militari”.
Non solo in sostegno della Palestina, nei giorni scorsi sono apparse in vari punti della città di Napoli delle locandine ritraenti alcuni degli ostaggi israeliani rapiti da Hamas il 7 ottobre. Successivamente sono state vandalizzate con i volti cancellati, coperti da pennarelli neri o strappati.