Omicidio Cerciello, le parole della vedova dopo l’annullamento delle sentenze

Dopo l’annullamento delle sentenze nei confronti di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjort – condannati entrambi all’ergastolo per poi ricevere una riduzione della pena a 22 e 24 anni di reclusione – per l’omicidio del vicebrigadiere Mario Cerciello, la vedova del brigadiere Rosa Maria Esilio ha lanciato un appello.

La sentenza ha di certo gelato l’aula e lasciato senza parole. La vedova del vicebrigadiere ha commentato così la decisione della corte di Cassazione: “che non passi il messaggio che in questa nazione, senza conseguenze concrete, si possa trascorrere le proprie vacanze portando al seguito armi, comprando droga e uccidendo servitori dello Stato“.

Il suo legale, Massimo Ferrandino, ha fatto sapere che la donna, che ha perso il marito nella notte tra il 26 e il 27 luglio 2019 per accoltellamento, è sicuramente amareggiata e disorientata dalla decisione. Allo stesso tempo, però, ribadisce ancora una volta di credere nella giustizia italiana che farà il suo corso.

In attesa di poter leggere le motivazioni della sentenza, Rosa Maria Esilio, seppur contrariata, non smette di credere nella giustizia italiana in memoria di suo marito, il vicebrigadiere Mario Cerciello Rega.

Omicidio Cerciello Rega, le ragioni dell’annullamento delle sentenze

La giuria sembrava ormai decisa riguardo il verdetto: i due turisti, a Roma in vacanza, hanno attaccato i due carabinieri in borghese, Mario Cerciello Rega e Andrea Varriale, che erano disarmati.

In entrambi i casi le corti avevano giudicato vera l’ipotesi che i due giovani, nella notte tra il 25 e il 26 luglio 2019, nel quartiere Prati a Roma, avessero agito contro Cerciello Rega e il suo collega Andrea Varriale, accoltellando il primo per 11 volte uccidendolo, pur sapendo che i due erano carabinieri o comunque appartenenti alle forze di polizia.

La decisione della corte di Cassazione, invece, ha rimescolato le carte ed aperto di nuovo il processo.

Quando tutti avrebbero scommesso su una sentenza di conferma della pena, accogliendo i ricorsi delle difese – a eccezione del solo ricorso per la sentenza di omicidio a carico di Lee Elder (del resto è reo confesso) – la corte di Cassazione ha chiesto un nuovo processo in corte d’appello per le sole aggravanti a Lee Elder, e un processo bis per la posizione di Natale Hjort sul concorso in omicidio. Questo poiché le aggravanti andrebbero riesaminate alla luce della strategia difensiva che sostiene che i due non si erano affatto resi conto di essere al cospetto di due carabinieri.

 

 

 

 

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