Omicidio Cerciello Rega, sentenze annullate: riaperto il processo

La Cassazione ha deciso di riaprire il processo nei confronti di Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjort, accusati dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri Mario Cerciello Rega, 35enne ucciso con 11 colpi di coltellate nella notte tra il 25 e 26 luglio 2019 a Roma, nel quartiere Prati. Dopo ben 5 ore di deliberazione, la Corte di Cassazione ha deciso infatti di annullare le sentenze di 24 anni e 22 anni di reclusione per i due.

La Suprema Corte ha respinto il ricorso per omicidio di Lee Elder, accusato di aver materialmente accoltellato il carabiniere, ma lo ha accolto per le aggravanti e per la resistenza a pubblico ufficiale. Per quanto riguarda invece la posizione di Natale Hjort, si dovrà svolgere un nuovo processo.

La decisione di annullare le sentenze è un indice importante: è ipotizzabile, infatti, che la Corte ritenga plausibile la linea di difesa dei due accusati che sostenevano di non essersi resi conto di trovarsi al cospetto di due carabinieri.

Omicidio Cerciello Rega, annullate le sentenze: la vicenda

Finnegan Lee Elder e Gabriel Natale Hjort si trovavano a Roma in vacanza la notte nella quale Mario Cerciello Rega ha perso la vita. I due, usciti con l’intenzione di acquistare sostanze stupefacenti, incontrano Sergio Brugiatelli in piazza Mastai ma scoprono che con sé non aveva alcuna droga. Gli rubano lo zaino ed è a questo punto che Brugiatelli chiama i carabinieri.

Mario Cerciello Rega e il suo collega Andrea Varriale, anch’esso poi ferito, si recano sulla scena in borghese al posto dello spacciatore. I due tentano di fermare Elder e Hjort, dando vita ad una colluttazione. Finnegan a questo punto sferra 11 coltellate al vicebrigadiere, che perderà la vita, e ferisce anche Andrea Varriale. Le immagini delle telecamere di sorveglianza portano presto all’arresto dei due turisti che stavano organizzando la fuga.

I due hanno sostenuto di non essersi resi conto di trovarsi al cospetto di due carabinieri. Prima di tentare la fuga, hanno occultato l’arma del delitto nell’hotel nel quale si trovavano per la vacanza a Roma.

 

 

 

 

 

 

 

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