Omicidio di Rosa Gigante, madre di Donato. L’avvocato: “Non escludiamo il tentativo di furto”

Emergono nuovi importanti dettagli riguardo la morte di Rosa Gigante, 72 anni, madre del salumiere e famoso food influencer Donato De Caprio. La donna è stata ritrovata senza vita il 18 aprile nel suo appartamento a Sant’Aniello, Pianura, con vistosi segni di violenza.

Secondo quanto riportato in conferenza stampa da Alfredo Fabbrocini, la 72enne ipovedente aveva un cavo al collo, segni di violenza probabilmente causati da un corpo contundente e bruciature da liquido infiammabile. Una furia omicida incontrollata nei confronti dell’anziana donna, madre del Tiktoker con più 3 milioni di followers.

Omicidio Rosa Gigante, madre di Donato De Caprio: il movente

A chiamare la Polizia è stato il marito della vicina in stato di fermo, Stefania Russolillo, 47 anni. La donna è in cura presso un centro di igiene mentale per problemi psichiatrici e in un primo momento ha rilasciato una parziale confessione.

Secondo quanto riportato dal Mattino, la donna avrebbe confessato al marito di aver ucciso e tentato di dare fuoco a Rosa Gigante dopo un litigio. In questura, in un primo momento, la vicina avrebbe raccontato di aver reagito ad un rimprovero di Rosa ma di non ricordare quanto accaduto dopo. Adesso Stefania Russolillo, invece, nega qualsiasi implicazione nel delitto: versioni contrastanti di un omicidio la cui dinamica resta tuttora ignota.

Non ho mai detto al mio compagno di aver fatto quella cosa, non ho ucciso io la signora e tanto meno dato fuoco ai suoi vestiti”, sostiene ora la 47enne.

Ancora non è chiaro quale possa essere il movente di un delitto così efferato nei confronti di una donna anziana ipovedente. Una delle ipotesi è che ci sia stata una lite per futili motivi nel vicinato.

L’avvocato Hilarry Sedu, invece, apre ad uno scenario diverso, quello del tentativo di furto. Ha dichiarato: “Non escludiamo che la presunta assassina abbia agito con la complicità di qualcuno, e riteniamo anche che l’indagata sia salita a casa della vittima per compiere un furto, pensando che la povera Rosa custodisse i frutti del successo del figlio“.

L’avvocato che assiste la famiglia di Rosa Gigante sostiene che potrebbero esserci uno o più complici sulla base della dichiarazione di un ignoto testimone che avrebbe sentito il figlio della vicina parlare di una persona che avrebbe tentato di dare fuoco al corpo dell’anziana. Poi, riguardo la famiglia della 72enne dichiara: “Ci sono tanti punti da chiarire e tanti interrogativi che attendono una risposta. I figli sono tutti sotto choc e chiedono giustizia, vogliono sapere la verità sull’accaduto“.

SscNapoli

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