Avrebbero partecipato anche dei ragazzini allo scontro a fuoco tra baby gang, in cui Emanuele Tufano ha perso la vita il 24 ottobre scorso. Lo hanno evidenziato le indagini degli agenti della squadra mobile, coordinate dalla Procura dei minori e dalla Direzione distrettuale antimafia. Non solo. Il lavoro degli investigatori ha consentito di scoprire anche che nella sparatoria sono state utilizzate cinque pistole differenti ed esplose una ventina di pallottole. Una di queste ha raggiunto alle spalle il 15enne del rione Sanità, uccidendolo. La circostanza è emersa da un primo esame del cadavere, ma se ne saprà di più nelle prossime ore dopo l’autopsia, al termine della quale la salma di Emanuele sarà riconsegnata ai familiari per i funerali. Funerali che però la Questura potrebbe vietare per motivi di ordine pubblico. Tornano all’inchiesta, al momento sono soltanto due gli iscritti nel registro degli indagati: si tratta di altri due minorenni, un 15enne e di un 17enne, accusati di detenzione di armi. Ma alla sparatoria in via Caminiello al Mercato c’erano anche dei ragazzini con meno di 14 anni, quindi non imputabili. Non si esclude, inoltre, il coinvolgimento nella vicenda anche di maggiorenni, che avrebbero fornito le armi ai più piccoli.