E sono dieci. Dieci vittorie consecutive tra Champions League e campionato. Dove il Napoli vince anche la battaglia contro il Bologna di Thiago Motta, dopo un match combattuto, forse più del dovuto a causa della sfortuna (due legni) e di un errore di Meret. Certo è che gli azzurri meritano ampiamente anche questo successo. Un successo che consente di mantenere la vetta alla squadra di Spalletti. Il quale, per conquistare i tre punti davanti ai quarantamila del Maradona, chiama in causa Di Lorenzo, Kim, Juan Jesus e Mario Rui in difesa davanti all’ex Spal tra i pali; Ndombelé, Lobotka e Zielinski a centrocampo; e in attacco Politano, Raspadori e Kvaratskhelia.
I partenopei partono a razzo. Nel giro di mezz’ora costruiscono tre clamorose occasioni per portarsi in vantaggio, ma le falliscono tutte e tre. Non sbagliano, invece, i felsinei al 41’, in una delle loro rarissime sortite nella metà campo napoletana, quando Zirkzee tutto solo in area sfrutta bene il preciso assist di Cambiaso e realizza la marcatura dell’1-0. Rabbiosa la reazione degli azzurri, che allo scadere del primo tempo ristabiliscono l’equilibrio con Juan Jesus, bravo ad approfittare di un errore di Medel su calcio d’angolo.
Nell’intervallo Spalletti riordina le idee: richiama in panchina Raspadori e Politano e getta nella mischia Osimhen e Lozano. E proprio il messicano, a distanza di neanche cinque minuti dalla ripresa delle ostilità, sigla il gol del raddoppio partenopeo. È il 49’. Dopo due giri di lancette, gli ospiti pareggiano di nuovo i conti: Barrow calcia dalla distanza, Meret si tuffa sulla sfera per bloccarla, ma quella gli rimbalza a pochi centrimetri dal corpo e lo supera, finendo in rete per il 2-2.
Tutto da rifare per il Napoli, che però inizia ad accusare un po’ di stanchezza mentale. Il Bologna è invece in fiducia e cerca di sfruttare il buon momento per mettere a segno il colpo del ko. Ma gli azzurri sono squadra che sa soffire e tengono bene botta. E quando poi ti ritrovi in squadra un fuoriclasse come Kvaratskhelia, tutto è possibile. Così, nel loro momento peggiore, i partenopei tornano avanti: al 69’ il georgiano appoggia in profondità un delizioso pallone per Osimhen, che con uno scatto bruciante si presenta tutto solo davanti a Skorupski, il quale nulla può sul tiro del nigeriano, che fissa il risultato sul definitivo 3-2.
“È un onore allenare questa squadra”, commenta a fine gara un soddisfatto Spalletti, nel cui mirino adesso c’è la Roma, avversaria del Napoli domenica all’Olimpico nel posticipo serale valido per l’undicesima giornata di campionato. Il tecnico dovrà rinunciare ancora a Rrahmani, ma spera di recuperare almeno Anguissa.