Essere feriti a colpi di pistola in pieno centro, in pieno giorno. È possibile a Napoli, in piazza Carlo III, sede dell’Albergo dei poveri, uno degli edifici storici più grandi d’Europa, oggi al centro di un progetto di rilancio da oltre cento milioni di euro. Un progetto che alla luce dell’ultimo episodio di violenza dovrebbe forse prevedere anche una maggiore sorveglianza della zona, al fine di scongiurare che possano ripetersi imprese criminali come quella consumata ieri pomeriggio, quando un ragazzino di appena 16 anni è rimasto vittima di un raid armato.
Il sedicenne era in compagnia della fidanzatina di 13 anni, quando sono entrati in aziona i pistoleri: due persone in sella a uno scooter e con in testa il casco protettivo. Uno di loro impugnava una pistola e quando ha avuto sotto tiro il suo obiettivo ha premuto il grilletto, mirando al busto e senza minimamente preoccuparsi dei danni collaterali che avrebbe potuto provocare, aprendo il fuoco in una zona così affollata in pieno giorno come quella dei giardinetti di piazza Carlo III. Un proiettile ha centrato a un braccio il ragazzo e mentre questo si accasciava al suolo i due centauri si dileguavano facendo perdere le proprie tracce.
L’allarme è scattato subito: alcune volanti della polizia e un’ambulanza si sono precipitate sul posto. Il personale sanitario ha prestato le prime cure al sedicenne e poi lo ha trasportato all’ospedale Pellegrini, dove gli agenti del commissariato Montecalvario hanno raccolto la testimonianza della vittima. La quale non ha saputo dire né chi potessero essere gli autori dell’agguato né il possibile movente del suo tentato omicidio. Quel che è certo al momento è che non si è trattato di una rapina e gli investigatori stanno ora alla ricerca di un movente nella vita privata del ragazzo.