Tanti big si contenderanno il voto in Campania il 25 settembre. Ma non Giuseppe Conte e Luigi Di Maio. Non ci sarà “regolamento di conti” tra il leader dei Cinque Stelle da un lato, e l’ex grillino oggi nella coalizione di centronistra dall’altro. Sono candidati in collegi diversi.
Tuttavia, di scontri “eccellenti” ce ne saranno comunque, eccome, nella regione governata da Vincenzo De Luca. Che nella sua Salerno vede il figlio Piero, già deputato, correre per lo stesso partito del padre, il Pd. La formazione di Enrico Letta ha deciso di puntare sul ministro della Cultura Dario Franceschini e sull’ex leader della Cgil Susanna Camusso, frontmen di una squadra formata, oltre che da De Luca jr, anche dal deputato Raffaele Topo, dal vicepresidente della giunta regionale Fulvio Bonavitacola e dai consiglieri regionali Loredana Raia e Luca Cascone. Senza dimenticare il ministro degli Esteri Di Maio e il ministro della Salute Roberto Speranza,che contribuiranno alla causa sotto il simbolo di liste collegate: rispettivamente Impegno civico e Socialisti e Democratici.
Al Pd replica Forza Italia, mettendo in campo l’artiglieria pesante con il presidente del partito Silvio Berlusconi, il suo vice Antonio Tajani e la senatrice Anna Maria Bernini. Nelle retrovie, invece, la deputata Marta Fascina,la consigliera regionale Annarita Patriarca e l’ex governatore Stefano Caldoro. Esclusi, non senza strascichi di polemiche il senatore Domenico De Siano, ex coordinatore di Fi, e i deputati Antonio Pentangelo e Carlo Sarro, coordinatori rispettivamente di Napoli e Caserta.
Manda avanti il capo del partito anche il M5S: a Conte spetterà l’arduo compito di risollevare i grillini. Con l’ex premier, il ministro dell’Agricoltura Stefano Patuanelli, l’ex ministro dell’Ambiente Sergio Costa, Dario Vassallo, fratello del sindaco di Pollica assassinato dodici anni fa, e Teresa Manzo, la più votata in provincia di Napoli alle “parlamentarie”.
Non è da meno il “terzo polo”, con Azione-Italia Viva che si affida a un altro ex premier, Matteo Renzi, a due ministre, Mara Carfagna (Sud) e Maria Stella Gelmini (Affari regionali), e al vicepresidente della Camera Ettore Rosato.
Politici ben radicati sul territorio vengono proposti da Fratelli d’Italia. Che con l’ex presidente del Senato Marcello Pera, propone Marta Schifone, figlia di Luciano, storico esponente della Destra; Sergio Rastrelli, figlio dell’ex presidente della Regione Antonio; Antonio Iannone, senatore e coordinatore regionale del partito, in cui non sono mancate le polemiche in seguito alle mancate candidature di Giovanni Corrado (sindaco di Cicciano), Antonio Del Giudice (sindaco di Striano), Nello Donnarumma (sindaco di Palma Campania) e Pietro Sagristani (sindaco di Sant’Agnello).
Poi c’è la Lega. Con il senatore Claudio Barbaro e i deputati Pina Castiello e Gianluca Cantalamessa (figlio dello storico esponente della Destra Antonio) affiancati da tre consiglieri regionali: Severino Nappi, Attilio Pierro e Gianpiero Zinzi.
Fuori dagli schieramenti, invece, s’incontrano l’avvocato Domenico Ciruzzi e l’ex consigliera comunale di Napoli Elena Coccia per Unione popolare dell’ex sindaco di Napoli Luigi de Magistris; l’ex vicequestore della Polizia di Stato di Roma Nunzia Schilirò per Italexit di Giannluigi Paragone; e la senatrice Sandra Lonardo, moglie di Clemente Mastella per Mastella Noi Centro.
Chiude la carrellata Europa Verde-Sinistra italiana,conl’ex vicesindaca di Pozzuoli Fiorella Zabatta; il consigliere regionale Francesco Emilio Borrelli; Maria Luisa Iavarone, docente universitaria e madre di Arturo, il ragazzo accoltellato alla gola in via Foria a Napoli; Ilaria Cucchi, sorella di Stefano, e Peppe De Cristofaro.