Minacciato di morte il teste chiave nel processo per l’omicidio di Francesco Pio Maimone, che vede alla sbarra il presunto killer del diciottenne di Pianura, il ventenne Francesco Pio Valda, presunto reggente del clan Aprea-Valda di Barra. Le intimidazioni via social pochi giorni prima dell’udienza fissata per giovedì 28 marzo, in cui il testimone, amico di Checco, dovrà comparire davanti ai giudici della prima sezione della Corte di Assise di Napoli, per raccontare quello che sa in relazione alla notte tra il 19 e il 20 marzo dell’anno scorso, quando Francesco Pio Maimone fu ammazzato.
Era passata mezzanotte. Checco aveva da poco finito di lavorare in pizzeria e i suoi amici gli proposero di andare con loro agli chalet di Mergellina, per rilassarsi un po’. Francesco Pio si fece convincere: tutti insieme partirono e, una volta arrivati, si sedettero a consumare qualcosa. All’improvviso, si udirono degli spari e il diciottenne cadde a terra quasi esanime, per poi spirare tra le braccia del suo migliore amico qualche attimo dopo. A sparare il colpo mortale che centrò Maimone al petto, secondo l’accusa fu Valda al culmine di una lite tra la sua paranza e una paranza rivale, scoppiata per una scarpa calpestata. Il ventenne di Barra si rese subito irreperibile, ma fu arrestato poco dopo.
Il processo ha visto già una condanna a sei anni di carcere per un ventiquattrenne ritenuto colpevole della detenzione di una pistola compatibile con l’arma dalla quale partì il proiettile che freddò Checco. Giovedì l’udienza davanti al gip in cui è chiamato a testimoniare un amico di Francesco Pio, che nei giorni scorsi ha ricevuto minacce di morte via social. “Devi fare la sua stessa fine”, “devo picchiarti tutti i giorni”: sono alcune delle frasi rivolte al ragazzo. A denunciare il clima d’intimidazione è stato l’avvocato della famiglia Maimone Sergio Pisani.