Napoli al fotofinish. Buca lo Spezia un minuto prima dello scadere e balza in testa alla classifica. Quanta sofferenza, però, per battere i liguri, approdati al Maradona per fare catenaccio e provare a pungere in contropiede gli azzurri di Spalletti. Ma l’allenatore dei partenopei si rivela più furbo del suo omologo Gotti e la spunta. Il vero trionfatore dell’anticipo pomeridiano della sesta giornata di serie A è proprio lui, il tecnico toscano. Che per fare bottino pieno chiama in causa Meret tra i pali; Di Lorenzo, Rrahmani, Juan Jesus e Mario Rui in difesa; Anguissa, Ndombelé ed Elmas a centrocampo e in attacco Politano, Raspadori e Kvaratskhelia. Turnover, dunque, ma con meno cambi rispetto alla sfida di Fuorigrotta con il Lecce. Tuttavia, il canovaccio del primo tempo non cambia. Come contro i pugliesi il Napoli regala allo Spezia i primi 45 minuti, mostrando poche idee poco incisive, che si infrangono inesorabilmente sul solido muro difensivo eretto dagli ospiti a difesa della porta. Da segnalare due tiri del solito inafferabile Kvaratskhelia, ai quali replica Gyasi con bella conclusione sul fondo. Nella ripresa la musica cambia. Spalletti sostituisce Ndombelé con Lobotka, Anguissa con Zielinski, Politano con Lozano e poi Simeone con Kvaratskhelia. Tutto nel giro di venti minuti, nel tentativo di andare in vantaggio. Ma nonostante le numerose occasioni create gli azzurri non riescono a mandare la sfera in rete. Troppi errori, soprattutto da parte di un Raspadori sotto tono, che però alll’89’ si trasforma nell’uomo della Provvidenza, raccogliendo un pallone svirgolato davanti alla porta dal compagno Gaetano e beffando Dragowski. Prima marcatura con la maglia dei partenopei per l’ex Sassuolo. Una marcatura pesante, che consente al Napoli di tenere il passo del Milan e di raggiungere in testa alla classifica l’Atalanta, fermata in casa dalla Cremonese.