Chi è in grado di lavorare lo riceverà per sette mesi e non per otto da gennaio. È una delle novità contenute nel testo definitivo della legge di bilancio 2023 che rimodula il Reddito di cittadinanza. L’altra novità riguarda la revoca del beneficio a chi dovesse ricevere una qualsiasi offerta di lavoro e dovesse rifiutarla. L’ulteriore stretta porterà un risparmio aggiuntivo per lo stato di 200 milioni di euro, che serviranno a finanziare un’altra forma di sostegno, chiamata reddito alimentare, grazie al quale il cibo invenduto ogni giorno, anziché finire nella spazzatura, andrà alle famiglie in condizioni di povertà assoluta. Il dado è tratto, ma il dibattito resta più che mai acceso, soprattutto a Napoli, dove a livello provinciale i nuclei percettori del reddito di cittadinanza, lo ricordo, erano a settembre pari a 148.370, per un totale di 396.215 persone, dati Inps. La politica si è spaccata. Le forze di opposizione criticano il provvedimento, fortemente voluto dalla maggioranza. Lo stesso fanno i sindacati, mentre gli imprenditori stanno alla finestra. Poi si sono gli studiosi della società e dei suoi fenomeni, una di questi è Enrica Morlicchio, professoressa di sociologia economica dell’Università degli studi di Napoli Federico II, molto dura verso la riforma del sussidio durante il suo intervento all’approfondimento di Crc News con Marco Di Bello.