La Guardia di Finanza ha scoperto sei furbetti del Reddito di cittadinanza, accusati di aver messo in piedi una truffa ai danni dello Stato di oltre due milioni di euro, servendosi di 285 cittadini extracomunitari, che avrebbero dichiarato falsamente di risiedere da almeno dieci anni sul territorio nazionale in cambio di un rimborso. Ma il sodalizio avrebbe posto in essere anche altre attività illecite, come l’esercizio abusivo di attività finanziaria e la concessione di prestiti a un tasso usurario variabile dal 30% ad oltre l’800% a 15 persone in difficoltà finanziaria, talvolta con minacce e violenze nei confronti delle vittime, quando non rispettavano le scadenze dei pagamenti.
Quattro indagati sono stati sottoposti alla custodia cautelare in carcere e due agli arresti domiciliari. Contestualmente, è stato eseguito il sequestro preventivo di disponibilità finanziarie nonché di beni mobili e immobili per un ammontare complessivo di circa 90 mila euro.
Le indagini hanno tratto origine da attività ispettive nei confronti di numerosi cittadini stranieri, privi di rapporti lavorativi o assistenziali con l’Inps, che richiedevano il codice fiscale poco prima della presentazione della domanda per accedere al reddito di cittadinanza e che, ottenuto il beneficio, utilizzavano le carte Postepay Rdc per effettuare acquisti nello stesso esercizio commerciale, per importi significativi, talvolta nello stesso giorno e in orari ravvicinati. Gli approfondimenti svolti avrebbero consentito di appurare che l’esercizio commerciale, ubicato a Napoli, era la sede operativa della banda di truffatori.