Risale al 28 marzo la notizia di una donna di 31 anni, di origini marocchine, morta a Rovigo, ad Ariano nel Polesine. Si tratta di Rkia Hannaoui che, come raccontato dai figli di 11 e 8 anni, si sarebbe accasciata all’improvviso mentre era in cucina.
In un primo momento si è pensato ad un incidente domestico o a un malore. L’autopsia ha però raccontato una storia di violenza: la 31enne presentava una ferita al cranio che corrisponde ad un colpo di pistola. L’autopsia conferma che il colpo non è stato esploso a distanza ravvicinata.
Rkia Hannaoui, uccisa da un colpo di pistola alla tempia: l’autopsia
In una nota, la Procuratrice della repubblica di Rovigo, Manuela Fasolato, riferisce che l’esame autoptico ha riscontrato un foro d’ingresso nella tempia sinistra, riconducibile a un proiettile calibro 22. E’ escluso dall’autopsia che il colpo di pistola che ha ucciso Rkia Hannaoui sia stato esploso a distanza ravvicinata.
Il proiettile è stato poi trovato nella parte destra del cranio. La magistratura ha disposto ulteriori accertamenti di carattere balistico sul calibro e la compatibilità del proiettile con le armi recuperate. La magistratura ha aperto un fascicolo di indagine contro ignoti per omicidio, dopo che una prima Tac aveva evidenziato la presenza sul capo della donna di un foro compatibile con un colpo di arma da fuoco.
31enne uccisa a Rovigo, ritrovata la pistola: appartiene all’anziano vicino di casa Giacomo Stella che professa la sua innocenza
Risale ad oggi, invece, il ritrovamento di una pistola nei pressi dell’abitazione della 31enne. Sono in corso accertamenti per stabilire se la pistola sia quella che ha esploso il colpo mortale. Il vicino di casa di Rkia, Giacomo Stella, ha confermato su Rai 1, nel corso del programma “Storie Italiane”, che l’arma appartiene a lui.
L’anziano, che è stato il primo a soccorrere la 31enne attirato dalle urla dei bambini, professa la sua innocenza. Ha spiegato che l’arma era “custodita in sicurezza e probabilmente qualcuno l’ha presa”.