Una fabbrica abusiva di fuochi d’artificio tra i palazzi e poco distante da una scuola è stata scoperta dai carabinieri a Scampìa. Era al civico 29 di via Impastato, strada che divide in due il parco Fiorito e il lotto K. Tutto attorno abitazioni civili. E a qualche decina di metri la sede dell’istituto alberghiero Vittorio Veneto.
Davanti a uno dei tanti box che si affacciano su via Impastato i militari dell’Arma notano due uomini muoversi con circospezione per non dare nell’occhio e poi entrare in una garage. Aspettano e poi li seguono all’interno del box. Ed è qui che scoprono un vero e proprio opificio per la produzione di fuochi d’artificio illegali, realizzato in dispregio di qualsiasi norma sulla sicurezza: il minimo incoveniente avrebbe potuto far saltare tutto in aria, comprense le case circostanti.
Polvere da sparo in barili di latta e sacchi appoggiati a terra o su scaffali, ma anche ordigni artigianali e ogni tipo di fuochi d’artificio già pronti per la vendita è quello che hanno trovato e sequestrato i carabinieri: in tutto, 75 chili di perclorato di potassio, base per la creazione del pirodal, un miscela di polveri esplosive ad alto potenziale; un barile di polvere pirica; 22 rotoli di miccia; 6 scatole di botti Cobra 10. In manette sono finiti un 60enne e 58enne di Scampìa, accusati di detenzione illegale di esplosivi.