Il ministro del Turismo Daniela Santanchè, rispondendo ai giornalisti a margine del suo intervento alla 20esima edizione di Futuro Direzione Nord alla Fondazione Stelline, a Milano, ha dichiarato: “Quando i capigruppo decideranno, ci ho sempre messo la faccia e continuerò a mettercela“.
“Mi sembra che la maggioranza sia non solo compatta, ma più compatta: dovete cercare altre cose per far sì che la maggioranza non sia compatta. Risponderò su tutto, sono 23 anni che faccio politica, la faccia ce l’ho sempre messa“. Poi, conclude: “Se sono serena? Serena porta sfiga“, ha detto ancora.
“Dimettermi? Su cosa? Sia serio. Andiamo dietro a Report?“ ha risposto Santanchè a un cronista che gli ha chiesto se abia pensato di dimettersi.
Il riferimento è al reportage di Report, firmato da Giorgio Mottola e intitolato Open to Fallimento (in richiamo alla campagna realizzata per il turismo Open to Meraviglia). Sembrerebbe, secondo il servizio, che Daniela Santanché abbia una discutibile carriera imprenditoriale. L’inchiesta si concentra sulla gestione delle società Ki Group e Visibilia.
Secondo quanto riportato da Report, tra il 2018 e il 2019, l’azienda Ki Group avrebbe accumulato debiti nei confronti dei fornitori per un ammontare di 8 milioni di euro. Sempre secondo il servizio, alcuni dipendenti di Ki Group sono ancora in attesa di ricevere il trattamento di fine rapporto, con cifre che arrivano anche a diverse migliaia di euro.
Un ex dipendente avrebbe testimoniato rispetto ad una gestione poco trasparente dell’azienda, raccontando che una collega inserita in cassa integrazione a zero ore in realtà avrebbe continuato a lavorare.
La deputata M5S Vittoria Baldino, intervenendo nell’aula della Camera prima dell’inizio della discussione generale del decreto Lavoro, avrebbe concluso con fermezza: “Intervengo per ribadire la richiesta già fatta dai capigruppo M5S di convocare immediatamente una conferenza dei capigruppo per calendarizzare un’informativa urgente della ministra Santanchè per i gravissimi fatti che stanno emergendo. Riteniamo che questa cosa non possa essere taciuta e che la ministra debba dare delle spiegazione non tanto a una trasmissione tv ma ai suoi lavoratori e a tutti i lavoratori italiani“.