Souzan Fatayer a Radio CRC: «Parole Paolo Mieli? Lo querelerò!»

Oggi su CRC, radio partner della SSC Napoli, nel corso della trasmissione “A Pranzo con Chiariello” è intervenuto l’attivista di AVS Souzan Fatayer. 

Di seguito le sue parole: 

«Affermazioni Paolo Mieli? Quando una donna è in sovrappeso, in Senegal è vista in un’ottica positiva, poiché vuol dire che sei piena e vieni da una famiglia benestante. Le parole di Mieli qualificano il personaggio poiché sono parole sessiste, razzista e offensive.

Le dichiarazioni di Mieli cavalcano la regia del sionismo che non accetta che un palestinese possa candidarsi alle elezioni regionali in Campania. In Israele ci hanno definito in tutti i modi a noi palestinesi, paragonandoci perfino agli animali. 

La mia risposta a questa politica razzista sarà una bellissima campagna elettorale che ho in mente per la mia città, Napoli, che è un città che adoro e amo e per la mia regione, la Campania.

Vivo in Italia e a Napoli da 40 anni, ma sono originaria della Cisgiordania occupata dal 1967 da Israele. Nella mia infanzia ho vissuto il dramma militare dell’occupazione e dell’umiliazione del popolo palestinese da parte dell’esercito israeliano. 

La mia casa si trova in una cittadina in Cisgiordania che si chiama Nablus, non a caso si chiama come Napoli. La mia casa, la camera da letto e il salone sono crivellati di colpi di proiettili, mentre di fronte a noi si trova un grande insediamento militare israeliano. La città di Nablus si trova su due montagne e una vallata, la mia famiglia fa parte del ceto medio. I soldati israeliani si divertono da sempre a sparare contro di noi. 

Un mio vicino di casa, nonché mio amico, è stato ucciso mentre si trovava sul suo letto a studiare per l’esame di Maturità. Lo ammiravano tutti, era bellissimo. Un giorno aprì la finestra della sua casa di fronte alla montagna dove si trovano gli insediamenti israeliani e gli spararono. Dopo un po’ fu ritrovato in un bagno di sangue con il libro in mano. Fu ucciso senza fare niente, me lo ricordo ancora.

Adesso farò una querela per tutti coloro che mi hanno offeso e mi hanno mancato di rispetto. Non accetto più che qualcuno mi possa offendere in questo modo. Giuro che lo farò. Mi accusano di essere sostenitrice di Hamas e antisemita ma non è vero. Me ne hanno dette di tutti i colori. Tra l’altro, noi palestinesi siamo semiti poiché proveniamo da varie parti d’Europa. 

Israele distrutta? Non esiste proprio come non esiste che un popolo debba essere sterminato. Abbiamo convissuto da sempre con tre religioni, non esiste il problema della convivenza poiché non c’è differenza tra l’una e l’altra. Gli israeliani pensano di essere il popolo eletto e non vogliono la nostra presenza sulla terra della Palestina.

Due stati? L’umanità che desidero non accetta queste regole. Possiamo tranquillamente convivere in uno stato con due popoli, non abbiamo problemi. L’importante è che ci sia rispetto reciproco da entrambe le parti e il riconoscimento del popolo palestinese. Ci chiamano addirittura “arabi”, poiché “palestinesi” si identificano con il territorio. La regia sionista è studiata a tavolino.

Io non ho eletto Hamas come capi del governo. Hamas ha vinto come ha vinto Netanyahu in Israele che appartiene alla destra. Parlare di Hamas che è stata eletta in un momento in cui la comunità internazionale e Israele non ha dato importanza all’autorità nazionale palestinese, mi sembra folle.

Secondo gli accordi di Oslo siglati nel 1993 doveva nascere lo stato della Palestina e noi dobbiamo pagare le tasse che vanno a finire nelle casse di Israele. Hamas è nata nel 1987 dopo che il popolo palestinese ha subito decine di migliaia di morti nel corso delle guerre arabo-israeliane. 

Il popolo palestinese è un popolo laico, non si identifica in Hamas e nella religione islamica. Tutti parlano di Hamas, ma mi piacerebbe parlare dei 2.500 bambini orfani di entrambi i genitori e dei 35mila bambini che sono orfani.

Parole di Meloni? Il governo italiano ha la coda di paglia così come lo hanno i fascisti e i nazisti poiché non vogliono riconoscere i palestinesi. Non riescono ancora ad ammettere le proprie colpe di tutto quello che è stato commesso nel corso degli anni 40 a danno della popolazione ebraica. Forse, se lo facessero, diventerebbero più umani.

Noi abbiamo bisogno di una nostra patria e di uno nostro stato palestinese riconosciuto come tutti gli altri. Abbiamo bisogno della nostra dignità e della libertà di tutti. Ve lo dico: il problema non è Hamas, ma tutti gli anni di occupazione e di umiliazione di Israele sul popolo palestinese. Hamas non esiste più, li hanno uccisi tutti. A questo punto, vogliamo rimanere sotto l’occupazione israeliana?

Ci ho messo parecchio tempo per accettare la candidatura. Io insegno all’università come esperta di lingua araba e vedo la sofferenza negli occhi degli studenti. Ho insegnato in varie università in Italia.

Io sono tifosa del Napoli, sono arrivato nel capoluogo partenopeo il sesto anno di Maradona. A dir la verità, non volevo venire a Napoli all’inizio. Volevo fare il magistrato e andare a studiare in Egitto. Per motivi economici i miei genitori hanno scelto la città di Napoli, mi sono laureata all’università di Napoli in Economia e Commercio

Non sono sposata poiché dal 2003, anno della mia laurea, mi sono dedicata ai bambini che arrivano a Napoli. Non aveva tempo per sposarmi poiché lavoravo con la comunità palestinese ad accogliere i bambini. Ho aiutato più di 300 bambini e sono orgogliosa di questo. Li considero tutti come figli»

SscNapoli

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