Emanuele Civita, uno dei due autori della sparatoria del 23 maggio 2023 di Sant’Anastasia, è stato condannato a 14 anni di reclusione. Il giovane è responsabile, insieme al suo complice condannato un mese fa a dieci anni di reclusione e all’epoca dei fatti minorenne, di aver sparato nel pieno centro di Sant’Anastasia alcuni colpi di Kalashnikov, uno dei quali ha colpito la testa di una bambina di appena otto anni, che si trovava lì per mangiare un gelato insieme alla sua famiglia. La piccola fu ferita gravemente e fu ricoverata d’urgenza all’Ospedale Santobono.
La sentenza è di tentato omicidio aggravato dal metodo mafioso ed è stata emessa dal Gup Vinciguerra. Secondo le ultime ricostruzioni la sparatoria sarebbe nata da una lite tra gruppi di giovani durante la quale, dopo una prima discussione, ci fu il raid a colpi di fucile automatico davanti al bar, che si trova nel centro storico di Sant’Anastasia. I proiettili furono esplosi verso il basso e, dopo essere rimbalzati sulla strada, colpirono una famiglia di Volla. L’unico illeso fu il figlio di sei anni che si trovava a qualche metro di distanza al momento degli spari. La madre e il padre furono trasportati all’Ospedale Cardarelli con ferite all’addome e a una mano, mentre la bambina fu trasportata al Pronto Soccorso dell’Ospedale Santobono, dove rimase ricoverata per diversi giorni. Le ossa del cranio le hanno evitato il peggio, poiché hanno impedito al proiettile di arrivare fino all’occhio o al cervello.