Stanislav Lobotka: “Conte ha cambiato la nostra mentalità. Napoli è la mia seconda casa”

Nel corso della trasmissione “A pranzo con Umberto Chiariello” è intervenuto in esclusiva Stanislav Lobotka, centrocampista della SSC Napoli. Queste le sue dichiarazioni:
“Il mio ruolo? Quello di dare il giusto bilanciamento tra le due fasi, tra gli attaccanti e i difensori, a quella che è la squadra. Cerco di fare il massimo per far sì che gli attaccanti possano avere la possibilità di creare occasioni e avere, allo stesso tempo, una buona difesa. Cerco di esser vicino a ogni compagno per aiutarlo, di fare il mio meglio possibile per la squadra.
Uno dei migliori centrocampisti in Europa? So solo che per raggiungere questo livello bisogna esser sempre focalizzati al massimo, in ogni momento bisogna fare il meglio possibile per la squadra. In ogni attimo dico a me stesso di godermi il calcio, di divertirmi con questo gioco, me lo ripeto da giovanissimo e in questo spirito voglio aiutare l’allenatore e i compagni durante la gara.
Sono uno dei cinque calciatori che corre di più in Serie A? Beh, dietro c’è la preparazione estiva di mister Conte. Ci ha fatto svolgere una preparazione molto dura, come tutti sanno. È stata tosta da affrontare, ma adesso sento che mi ha dato tanti aspetti positivi, anche nella mentalità che è migliorata. Sono ancora più focalizzato nella gara, mi sento ancora meglio fisicamente, anche dal punto di vista dell’alimentazione.
Qual è il segreto di una fase difensiva così importante? Come ho spiegato in precedenza, la fase di preparazione alla stagione è stata molto dura, a ogni allenamento mister Conte ci lascia tanti elementi positivi per affrontare ogni gara, per difendere e attaccare nel modo corretto in ogni dettaglio. È incredibile il modo in cui prepariamo le partite e nelle gare abbiamo tante idee che arrivano dal mister e possiamo difendere e attaccare da squadra, ci ha cambiato la mentalità.
LobotkaMcTominayAnguissa: è la mediana più forte nella quale hai mai giocato? Vedremo alla fine della stagione! Stiamo giocando molto bene, quando sono stato infortunato anche Gilmour ha giocato molto bene e penso sia importante per il mister avere tante possibilità di scelta e tanti giocatori veramente forti a sua disposizione. Penso di essere in uno dei reparti di centrocampo più importanti della mia carriera.
Come lavora Conte sulle partite? Penso che Conte sia uno dei tecnici più attento ai dettagli che ho mai avuto in carriera. Su come si prepara la partita sulla squadra avversaria. Come difendere, come attaccare. Sappiamo come gioca la squadra avversaria, come andarli a pressare rispetto al loro stile di gioco. Tutto questo ci concede una maggiore facilità nell’affrontare le gare.
La Lazio? Li ho visti giocare in campionato, sono un’ottima squadra, giocano un bel calcio. Ci aspetta una partita molto difficile soprattutto in casa loro. Noi, però, vogliamo passare il turno. Anche domenica ci sarà una tipologia di partita complessa perché hanno ottimi giocatori e sarà dura affrontare questa Lazio.
Quali sono le squadre più forti che hai visto in questa Serie A? Ci sono molte squadre contro le quali non è facile giocare. Ogni squadra ha uno stile diverso di gioco. In questa stagione ho giocato contro Inter e Juventus sono state le più complesse. Contro l’Atalanta non ho giocato e non posso dire quanto è stato duro essendo in tribuna, sicuramente sono un’ottima squadra ma è differente dirlo dal campo.
Chi mi ha ispirato nella crescita? Quando ero più ragazzo, Ronaldinho quando giocava al Barcellona era il giocatore che più mi piaceva guardare. Poi, ovviamente, nel Barcellona di Guardiola, vedere Xavi ed Iniesta è stato sicuramente importante. Era bellissimo seguirlo, vedevo ogni giorno le immagini di quel Barcellona e mi ha aiutato tanto nella mia crescita. Anche Hamsik nella Slovacchia è stato importante per me, mi ha aiutato tanto. Non parlava tanto nello spogliatoio, ma in campo ci ha mostrato come si comporta un leader.
Sentirmi napoletano? Si, vero sono a Napoli da quasi 5 anni. A esser onesti, mi inizio a sentire davvero napoletano. È la mia seconda casa. Mi sono subito sentito il benvenuto, ho un sacco di amici qui. Mi piace la mentalità, come ti accolgono le persone. Come hanno accolto la mia famiglia. Essere a Napoli è diverso dall’essere in altre città italiane, per me c’è davvero il desiderio di sentirmi napoletano e mai dimenticherò la città, i tifosi e la gente”.

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