Stefano Chisoli, ex presidente Spezia: “Italiano e Meluso, che orgoglio! Il ds è una figura importante…”

Nel corso della trasmissione “Si Gonfia la Rete” di Raffaele Auriemma è intervenuto Stefano Chisoli, ex presidente Spezia:

Vincenzo Italiano ha lasciato lo Spezia dopo la salvezza in serie A ed è un orgoglio vederlo nella Fiorentina, al pari di Meluso che ora lavora nel Napoli. La squadra azzurra è diversa rispetto allo scorso anno, ma dopo un momento iniziale è in ripresa. Domenica si prevede una bella partita perché entrambe giocano a calcio. 

 

Italiano e la fase difensiva? Al primo anno di serie A allo Spezia ci guardammo e mi disse “e ora dove li facciamo i punti per salvarci?” e quindi decise di esprimere un bel gioco, fare un pressing alto ed è chiaro che un po’ di equilibrio difensivo quando ti esponi molto lo perdi, ma ebbe ragione lui. E’ chiaro che dipende anche tanto dai giocatori che ha a disposizione. Italiano è un allenatore giovane, innovatore e poi sta facendo bene. 

Meluso allo Spezia fu molto importante perché dal punto di vista umano è molto vicino alla squadra, all’allenatore e parla molto con la società. E’ una figura importante sotto questo punto di vista. Da noi già c’era un telaio, ma i calciatori che prese sono rimasti tutti in serie A. Prese anche Provedel che era svincolato. Meluso metteva armonia nel gruppo e questo è stato molto importante per noi. 

 

Non ho sentito Meluso perchè avrei voluto incontrarlo domenica, ma per impegni familiari non potrò esserci e lo chiamerò. Dal punto di vista caratteriale è uno che va d’accordo con tutti, sa lavorare in gruppo. Da noi trovò un ambiente sereno. 

L’Atalanta è una bella squadra, ha perso il centravanti, ma è una squadra ostica. Darà fastidio a chi vorrà andare in Champions. 

De Laurentiis è un vero imprenditore, ha delle idee geniali. Ci sentimmo perché voleva cambiare lo sponsor tecnico, voleva produrre lui le maglie, ha sempre idee interessanti. Ora c’è questo nuovo trend che è quello di costruire le squadre senza avere relazioni intense con procuratori, intermediari, direttori sportivi vecchio stampo. Ritornando a Meluso, è importante avere la figura di un direttore sportivo tradizionale perché se si fa tutto solo con gli algoritmi non si ritrova l’armonia di gruppo che è fondamentale”. 

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