Utilizzavano tamponi per la rilevazione del Covid 19 riservati a dipendenti dell’Asl per amici e parenti, chiedendo in cambio 40 euro. Con questa accusa sono stati sospesi dal lavoro per un anno due infermieri del Distretto sanitario 27 del Vomero indagati per peculato, falso ideologico e truffa dalla Seconda sezione reati contro la pubblica amministrazione coordinata dal procuratore aggiunto Sergio Ferrigno.
I fatti risalgono al periodo critico della pandemia e a tradire i due infermieri infedeli sono stati i nominativi inseriti nel database: quelli veri di loro parenti e amici, nessuno dei quali risulta essere dipendente dell’Asl. Di qui alla scoperta della truffa il passo è stato breve per i carabinieri del Nas coordinati dal comandante Alessandro Cisternino, che con successivi e approfonditi accertamenti sono poi riusciti a chiarire l’intera vicenda. Ma tutto nasce da una denuncia del direttore generale dell’Asl Napoli 1 Centro Ciro Verdoliva, che in una nota spiega come i sospetti siano scaturiti “dall’anomalo comportamento dei due dipendenti”.