La terra è tornata a tremare in tutta la zona di Napoli e provincia. Intorno alle 19.08 di ieri una scossa di terremoto di magnitudo 3.0 è stata avvertita dai cittadini della zona vesuviana. L’epicentro è stato localizzato alle pendici del Monte Somma, nel comune di Pollena Trocchia, a 3 km di profondità. Questa volta, però, il sisma non è stato causato dai Campi Flegrei, come qualcuno ha pensato, ma dall’attività vulcanica del Vesuvio.
“Il Vesuvio è un vulcano attivo e, come tutti i vulcani attivi, ha la sua sismicità caratteristica, connessa con la normale evoluzione del vulcano in un periodo di quiescenza come quello attuale” ha spiegato l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia in una nota, intervenendo anche sul possibile collegamento del sisma con il bradisismo dei Campi Flegrei “La sismicità del Vesuvio è totalmente indipendente da quella in atto ai Campi Flegrei, che è legata ad una dinamica differente”.
“Al Vesuvio attualmente si registrano centinaia di eventi sismici, generalmente di magnitudo molto bassa e non avvertiti dalla popolazione- si legge nella nota – a cui periodicamente si intercalano eventi di energia maggiore, come quello che si è verificato nel mese di marzo dello scorso anno, che ha raggiunto la magnitudo di 2.8”.
“Eventi sismici come quello verificatosi nella serata dell’11 marzo 2024, sono molto più rari e rappresentano in genere casi isolati che- ha concluso l’Ingv-a differenza di quelli più comuni, possono verificarsi al di fuori dell’asse craterico e a profondità maggiori, probabilmente correlati alla parziale e locale riattivazione di faglie che interessano il basamento dell’edificio vulcanico”.